Mattarella: “Ue antidoto all’odio”
“La prospettiva che è emersa dalla reazione alla ferocia di quell’estate del ’44 e dalla Liberazione è proprio quello dell’unità europea, l’Europa unione di minoranze, casa comune di libertà, uguaglianza, solidarietà, motore di democrazia e di cooperazione. Si tratta di un’assunzione di responsabilità. Perché, pur essendo imperfetta, fragile, incompiuta, l’Unione europea rimane il più forte antidoto al ritorno dei muri, dei risentimenti nazionalisti, dei fanatismi che non di rado esibiscono la loro carica distruttiva”. Lo ha affermato il Capo dello Stato Sergio Mattarella, presenziando alla cerimonia per il cinquantesimo anniversario del conferimento della medaglia d’oro al valore militare al Comune di Stazzema, teatro dell’eccidio nazifascista del 12 agosto 1944. il Presidente nel suo discorso ha ricordato rav Elio Toaff, testimone dell’eccidio, e invitato a non sottovalutare gli atti di antisemitismo delle scorse settimane: “Perché puntano a colpire i principi, le fondamenta della convivenza, la stessa memoria. La memoria non appartiene mai soltanto al passato ma è parte della nostra vita e della costruzione del futuro” (Repubblica).
Israele alle urne. Domani gli israeliani torneranno alle urne per la terza volta in un anno. I sondaggi danno un sostanziale equilibrio tra i due partiti principali, Likud e Kachol Lavan, e prevedono che nessuno dei due blocchi – come nelle elezioni passate – riesca ad ottenere la maggioranza (Giornale). Una delle possibili soluzione per superare lo stallo – di cui scrive oggi Avvenire – è un governo di minoranza guidato da Benny Gantz (Kachol Lavan) con dentro i partiti di sinistra e la destra di Avigdor Lieberman e con l’appoggio esterno della Lista araba (che vola nei sondaggi). Il 38% degli israeliani crede però che si arriverà a quarte elezioni: ma i tre turni elettorali sono già costati, spiega ad Avvenire l’economista Moria Avnimelech, 2,7 miliardi di euro e il blocco di diverse infrastrutture. Intanto Netanyahu (Likud) è riuscito a rafforzare la sua posizione, ottenendo secondo i sondaggi, qualche seggio in più ma contro di lui, scrive il Fatto, si sono levate le voci di sei ex capi del Mossad e dello Shin Bet, che lo hanno definito “pericoloso per la democrazia”. Saranno le urne domani a dire la propria.
L’Italia e il coronavirus. Sono più di mille i contagiati dal coronavirus, ma oltre la metà non hanno necessità di essere curati in ospedale e sono a casa. Ieri ci sono state altre 8 vittime, mentre sale a 50 il numero dei guariti. In tre regioni, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, prorogata di una settimana la chiusura delle scuole. Il resoconto del Corriere rispetto alla situazione italiana con il governo impegnato a rispondere anche ai danni economici legati al contagio. “Spenderemo 3,6 miliardi per affrontare la crisi e l’Ue ci dirà di sì”, afferma il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in un’intervista a Repubblica. Intanto dagli Stati Uniti Trump sconsiglia di venire in Italia (La Stampa) e l’American Airlines ha sospeso i voli per Milano fino ad aprile.
Usa, l’intesa con i talebani. Sabato gli Stati Uniti hanno firmato un accordo con i talebani che pone fine alla guerra più lunga d’America, scrive il New York Times: il conflitto di quasi due decadi in Afghanistan, iniziato dopo gli attentati dell’11 settembre, “che ha ucciso decine di migliaia di persone, ha tormentato tre amministrazioni della Casa Bianca e ha lasciato sfiducia e incertezza da tutte le parti”. Per Franco Venturini (Corriere) si tratta di una “pace zoppa”: “è la pace dei talebani, ai quali per tornare al potere viene chiesta soltanto la stessa pazienza che ebbero i nordvietnamiti quando gli statunitensi cominciarono a ripiegare, fino a quell’ultimo sovraccarico elicottero in partenza nel 1975 dal tetto dell’ambasciata di Saigon. Forse si può sperare che sia anche la pace delle popolazioni civili afghane, che hanno pagato un prezzo esorbitante alla ferocia o alla mancanza di cautela di entrambi gli schieramenti”. Washington, spiega il Corriere in un altro articolo, si impegna a ritirare progressivamente le truppe, ma anche il personale civile, i consiglieri dall’Afghanistan. Entro 135 giorni il contingente delle forze armate statunitensi scenderà da 13 mila a 8.600 unità. Diminuiranno, “in modo proporzionale” anche i presidi degli alleati, compreso quello italiano, al momento formato da 900 militari.
Successi italiani alla Berlinale. Orso d’Argento per la Migliore sceneggiatura ai fratelli D’Innocenzo per “Favolacce”, Orso d’Argento per il Migliore attore a Elio Germano che interpreta l’artista Toni Ligabue in “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti. È il bilancio positivo dell’Italia al Festival di Berlino 2020. “È il momento del nostro cinema non omologato”, afferma a Repubblica Germano, raccontando le emozioni della vittoria e il significato di interpretare Ligabue. L’Orso d’oro è andato invece a un film iraniano: “il grido di libertà dell’Iran oppresso dal regime – racconta La Stampa – ha squarciato il cielo della settantesima Berlinale chiusa dalla standing ovation per il regista Moahammad Rasolulof, vincitore dell’Orso d’oro con ‘There is no Evil’, parabola in quattro atti su pena di morte e libero arbitrio” (a proposito di Iran e oppressione, il Fatto ospita un articolo di Alessandro Di Battista in cui si incensa il patriottismo persiano, non si parla delle violazioni dei diritti del regime di Teheran ma si accusano gli Stati Uniti praticamente di essere i soli responsabili delle disgrazie iraniane).
Parole non pietre. Oggi terza e ultima giornata dell’iniziativa “Parole non pietre” dedicata all’informazione inclusiva e promossa da Articolo21 con, fra gli altri, Fnsi e Ordine del Lazio. “I giornalisti devono rispettare la Costituzione che vieta squadrismo, antisemitismo e ogni aggressione alle diversità”, sottolinea il presidente del Fnsi Giuseppe Giulietti (Avvenire). Ad intervenire all’iniziativa anche la Coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, Milena Santerini che ha illustrato la relazione “La piramide dell’odio in Italia”, prodotta nella scorsa legislatura dalla commissione “Jo Cox”.
Segnalibro. Repubblica Firenze presenta Vite sospese, il volume che racconta le storie di chi è fu allontanato dalle cattedre e dalle aule di Pisa dopo le leggi razziste del 1938. In libreria nei prossimi giorni Perché dare la vita a un mortale e altre lezioni italiane (edizioni Ares) del filosofo Fabrice Hadjadj, ebreo francese di origine tunisina. Dal libro Avvenire pubblica oggi un estratto dell’introduzione dove l’autore spiega il suo incontro con l’Italia.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked