La pestilenza iraniana
L’Iran, paese dittatoriale che tace l’espansione del COVID-19 nel proprio paese (come la Cina ha fatto negli ultimi mesi del 2019), collabora da anni con il regime di Assad e l’ultima esacalation nella provincia siriana di Idlib non può che favorire l’ampliamento della fascia di contagio.
Non aiuta l’accordo tra Putin e Rouhani, non viene favorita l’Europa con le nuove aperture frontaliere di Erdogan. La politica non vede la reale possibilità di una “pestilenza” portata dalle presenze iraniane in Siria, trasmesse alle popolazioni, alle presenze russe e turche, ai profughi che tentano di varcare i confini europei, primo dei quali quello con la Grecia.
Si rischia il protrarsi del virus, come se non bastasse il timore dovuto alla forte ed incessante presenza cinese nel continente africano. Il mondo segue intanto solo l’espandersi della crisi in Italia, mentre i pazienti zero si propagano “politicamente” ed assediano fior di continenti.
Il seguito è storia recente, volutamente negata.
Alan Davìd Baumann
(3 marzo 2020)