Coronavirus, nuove misure
contro l’emergenza
Le misure speciali di contrasto all’emergenza Coronavirus ovviamente al centro dell’attenzione. Scrive tra gli altri La Stampa: “Il contatore dei contagi riprende a scorrere veloce e il governo, per bocca del Comitato scientifico istituito dal premier Conte, consiglia agli italiani senza distinzioni di fascia rossa, gialla o verde di mettersi in ‘quarantena volontaria’. Soprattutto se si è passata una certa età o se le condizioni di salute non sono ottimali. Anziani in giro meno possibile, tenersi tutti a distanza di sicurezza di almeno un metro-due metri, niente abbracci, baci e strette di mano, evitare i luoghi affollati, stop alle manifestazioni pubbliche e sportive”. Una situazione di crisi che, come evidente, ha pesanti ripercussioni anche di natura economica. Paolo Gentiloni, commissario Ue all’Economia, in una intervista con il Corriere assicura il massimo sostegno all’Italia e riflette sulle misure più significative che andranno coordinate: “Al momento, direi: sostegno ai sistemi sanitari, fronteggiare i rischi occupazionali straordinari, evitare crisi di liquidità delle imprese. Naturalmente in base agli sviluppi potrebbe rendersi necessario condividere e coordinare anche misure più ample: misure più generali di bilancio, espansive e anticicliche, per restituire fiducia a famiglie e imprese. Questo secondo tipo di interventi andrà valutato in base all’evolversi della crisi. Mentre sul primo tipo, bisogna iniziare a discuterne da subito”.
La netta vittoria di Netanyahu, comunque senza una maggioranza assoluta, è il principale argomento trattato nelle pagine degli Esteri. Cosa succederà nelle prossime settimane? Che coalizione si formerà? Saprà reggere questa leadership all’urto dell’imminente appuntamento giudiziario? Sono domande al centro dei vari articoli e approfondimenti. “Con Barak – si legge sul Corriere – è morto il sogno della pace: Israele la considera impossibile; e l’unico leader cui la maggioranza relativa dell’unica democrazia del Medio Oriente è disposta ad affidare la propria protezione resta il fratello dl Yoni Netanyahu, l’eroe di Entebbe”.
Sottolinea Repubblica: “Non gli sarà comunque facile affrontare il potere giudiziario, sottoponendolo alla volontà politica. La macchina giudiziaria è già in funzione e il processo potrebbe durare alcuni anni, con centinaia di testimoni. Nessun primo ministro è mal stato giudicato mentre era in carica. Netanyahu dovrà sciogliere questo difficile nodo”.
Sullo stesso quotidiano una riflessione di Abraham B. Yehoshua, che in una intervista dice: “Il voto non si è giocato su posizioni politiche o su contrapposizioni ideologiche, ma è stato un referendum: se Netanyahu debba o meno andare in prigione. L’opposizione ha sbagliato a concentrarsi su questo argomento invece di proporre una visione alternativa”.
Il noto scrittore esprime soddisfazione per il risultato del partito unitario arabo, anche se il suo invito è ad abbandonare parole d’odio e ad esprimere posizioni più moderate.
L’ex capo dello Shin Bet, Carmi Gillon, ad Avvenire si dice preoccupato per il peso dei partiti religiosi: “Nel caso di un governo formato dal blocco di destra – sostiene – potremmo finire per doverci confrontare con una parte che spinge per la rinuncia al confine tra religione e Stato”.
“King Bibi ora si sente già premier e vuole battere la magistratura” titola Il Fatto Quotidiano, focalizzando l’attenzione sull’udienza del 17 marzo che aprirà il processo per le accuse di frode, corruzione e abuso di potere rivolte al Primo ministro.
Altro appuntamento elettorale molto atteso era il “Super Tuesday” delle primarie democratiche americane. In frenata, grazie all’exploit di Joe Biden, le quotazioni di Bernie Sanders. Dato per spacciato fino a poche ore fa, l’ex vice di Obama si è aggiudicato il maggior numero di Stati (anche se a Sanders è andata la California, che assegnava il maggior numero dei delegati: un fatto comunque ampiamente previsto). “È una notte straordinaria, siamo più vivi che mai”, il suo primo commento.
A dir poco complessa, sempre restando agli Esteri, la situazione relativa ai respingimenti di profughi effettuata ieri dalla Grecia. Racconta La Stampa: “Nel giorno in cui Bruxelles manda i suoi massimi rappresentanti a sostenere la Grecia sfidata da Erdogan con una montata di migranti, a Kastanies è caccia aperta. La foschia del mattino illude i pochissimi che violano la frontiera militarizzata e schizzano come ombre attraverso la statale o lungo i binari diretti a Salonicco. Il bilancio serale del governo è di 1500 respingimenti (27 mila da sabato), 32 arresti per ingresso illegale (218 da sabato), una cinquantina di multe salatissime”. A suscitare angoscia e inquietudine le immagini, diventate virali, di alcune violenze.
L’archivio vaticano su Pio XII è, dallo scorso lunedì, a disposizione degli storici. Il Riformista rilancia le preoccupazioni del rabbino capo di Roma, rav Riccardo Di Segni, per un certo tipo di impostazione celebrativa predisposta dal Vaticano. L’invito, condiviso dalla presidente UCEI Noemi Di Segni, anche lei interpellata, è a lasciare la parola agli studiosi. Nell’articolo sono inoltre ascoltate le opinioni di Anna Foa, Gadi Luzzatto Voghera ed Efraim Zuroff. Tutti concordano sul fatto che alcune esternazioni di esponenti della Santa Sede siano state affrettate.
Il 6 marzo sarà la Giornata europea dei Giusti. Nuove figure saranno celebrate sul Monte Stella, a Milano, anche se la cerimonia sarà a porte chiuse. “I Giusti, che salvarono vite durante i genocidi e le crisi umanitarie, mostrano che esiste sempre la possibilità del bene” sottolinea Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, di cui il Corriere pubblica un intervento sul proprio sito che tocca la sfida di essere “Giusti” al tempo del Coronavirus.
“Donne costruttrici di fratellanza umana”. È il titolo di un incontro che si è svolto in Vaticano, con la partecipazione per l’UCEI della Consigliera Sabrina Coen. “I modelli valoriali che conosciamo sono in crisi, la famiglia sta cambiando e così anche le istituzioni, i partiti e i processi educativi. Ma secondo il pensiero ebraico – la sua riflessione, segnalata da Avvenire – nessuno può cancellare l’impronta originaria che le madri bibliche hanno dato alla discendenza di Abramo”.
Sul Corriere Roma si ricorda Joseph Varon, Testimone della Shoah originario di Rodi che nel 2017 intervenne al Quirinale in occasione della solenne cerimonia per il Giorno della Memoria. Ad essere citate le testimonianze di cordoglio della presidente UCEI Noemi Di Segni e della presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello.
Sul Foglio è recensito La sinistra italiana e gli ebrei, l’ultimo saggio di Alessandra Tarquini. Un libro che, viene detto, “riporta al centro dell’attenzione alcune verità poco note e piuttosto scomode”.
Su La Verità si contesta la recensione negativa di Gad Lerner a Le virtù del nazionalismo dell’israeliano di Yoram Hazony. A parlare è il traduttore, Vittorio Robiati Bendaud.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(4 marzo 2020)