Meghillat Ester, la rete sociale
che ha frantumato la solitudine

Dall’estremo Nord all’estremo Sud. Una partecipazione sentita, calorosa, commovente. Le letture in streaming della Meghillat Ester offerte dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in accordo con l’Assemblea Rabbinica Italiana hanno davvero unito un Paese, alle prese con un’emergenza sanitaria senza precedenti e con la sfida di rimodulare e adattare le proprie abitudini. Ma senza rinunciare a valori, storia, tradizioni. E così la celebrazione di Purim, la festa ebraica delle “sorti” che mette al centro della propria trama il coraggio dei singoli ma anche la resilienza di un popolo, è stata caratterizzata anche dall’esempio caloroso di una comunità che su Internet si è stretta e incoraggiata a vicenda. Un grande insegnamento in queste giornate difficili. 
Chi vestito normalmente, chi in maschera. Ciascuno collegato dalla propria abitazione o dal luogo di lavoro. Tanti volti sul grande schermo social, anche grazie al collegamento via Zoom meeting che ha consentito a tutti, in modo disciplinato, pronti a far rumore quando veniva pronunciato il nome del perfido Amman, una partecipazione attiva. Una piccola, grande sinagoga sul web. 
Migliaia le visualizzazioni, centinaia i commenti sul canale Facebook UCEI dove si è svolta la diretta. “Hag sameach” scrivono in molti mentre rav Ariel Finzi procede nella lettura del libro di Ester. C’è chi annota: “Grazie di questa condivisione in un momento così difficile”. Mentre un altro utente annota: “Saluti dalla zona rossa”. Non si contano i “Chag Sameach” e “Purim Sameach”. Qualcuno lascia anche dei cuoricini. Partecipa e ringrazia anche Noemi Di Segni, la presidente dell’Unione: “Meraviglioso vedervi da tutta Italia”.
Prima di salutare il suo pubblico, rav Finzi invita alla riflessione con una breve lezione incentrata sulla figura di Achashverosh e sull’insidia rappresentata da quei dittatori che arrivano al potere erodendo progressivamente i diritti fondamentali. Il caso del re persiano, ricorda il rav, è in questo senso illuminante. 
La sensazione, conclusa la lettura del testo, è di aver vissuto qualcosa di davvero unico e speciale. Altre occasioni di studio e incontro online saranno organizzate per dare continuità e non disperdere il senso e l’altissimo valore generato da questa iniziativa.
Un utilizzo responsabile del web che ha ispirato diverse Comunità in tutta Italia, attrezzatesi nelle scorse ore per letture della Meghillah a distanza che hanno raggiunto gli utenti e i frequentatori di varie pagine social.
Così, in una nota diffusa quest’oggi, l’Assemblea Rabbinica Italiana: “Invitiamo con molto dispiacere i Rabbanìm di tutte le Comunità e dei vari Battè Hakenesset a non svolgere funzioni all’interno delle Sinagoghe per ottemperare al decreto ministeriale DPCM che prescrive a tutti di rimanere il più possibile a casa. Che Hashem ci aiuti a superare questo momento di grande difficoltà e che la festa di Purìm sia l’inizio di un cambiamento positivo”.
A decretare la sospensione delle attività anche la Comunità ebraica di Roma. “Nonostante la tradizione ebraica preveda obbligatoriamente la riunione di almeno dieci uomini per svolgere la preghiera – afferma la presidente Ruth Dureghello – è necessario in questo momento rispettare le regole imposte dalle autorità per evitare la diffusione del nuovo Coronavirus”.
In queste ore di sofferenza e difficoltà per tanti italiani, Dureghello esprime “il
più sentito ringraziamento al personale medico sanitario che si sta adoperando
oltremisura”.

(9 marzo 2020)