Rileggiamo il Diario di Anna
Tutti a casa rileggiamo il diario di Anna Frank.
Chiusi in in casa le nostre abitudini di tutta la vita, modificate per decreto.
Tutti si lamentano, ma possono andare a fare la spesa trovando macellerie, panifici, fruttivendoli, edicole e ferramenta aperti e poi, i supermercati pieni di ogni ben di Dio in grado di riassortire gli irrazionali atti di aggiottaggio.
La vita in casa non è certo una tragedia.
Quasi tutti hanno una o più televisioni, gli smartphone, gli iPad e i computer connessi, il riscaldamento autonomo o condominiale con valvole termostatiche, che ognuno può gestire a proprio comodo, o secondo le proprie possibilità.
La televisione, la radio, i dischi e i libri non letti sono gli unici, che tutti hanno in comune; i giornali disponibili sia online, sia presso le edicole rimaste aperte, come i tabaccai non manca proprio niente meno i soldi. Come sempre le formiche non temono niente mentre le cicale sono esposte ad ogni stormir di fronde.
La terapia di rileggere il Diario di Anna Frank è perfetta per capire quanto stiamo bene in quest’epoca ma non occorre rileggerlo per forza per capire basta rivolgere il pensiero alle privazioni di casa Frank, rispetto ai privilegi dell’epoca odierna.
Se anche loro conoscevano il nemico e i rischi meglio di noi, pensiamo insieme che il nemico invisibile è uguale per tutti e trasformiamo il non uscire di casa nella Mitzvah n.614.
All’inizio di questa tragedia globale, avevo la speranza che gli Italiani dopo aver provato il razzismo sulla loro pelle diventassero umani, ma le vie del razzismo sono infinite, adesso gli autoctoni vogliono espellere i villeggianti dalle seconde case, per poter fruire egoisticamente dei posti letto ospedalieri dopo aver affollato per anni il Monzino e lo IEO orgoglio della sanità lombarda a disposizione di tutti gli Italiani dalle Alpi alle Piramidi.
Avevo un’altra speranza che sparissero i no-vax e gli animalisti contro l’uomo ma dopo l’assalto alla sede di Telethon ho perso anche questa ma aspetto con ansia l’arrivo del vaccino e sono certo che i no-vax saranno in prima fila per averlo.
I difetti del genere umano superano sempre qualsiasi prova anche la pandemia.
Vittorio Ravà