Dossier Pagine Ebraiche di marzoDonne, ebraismo e parità di genere
Nel giornale della sinistra progressista israeliana Haaretz nel 1962 compariva una pubblicità allora considerata normale ma, vista con gli occhi di oggi, piuttosto sessista. L’illustrazione raffigurava un uomo parlare con un altro uomo e nella descrizione si leggeva “Sì, è una segretaria eccellente. Non è facile trovarne come lei. L’ho trovata tramite un annuncio su Haaretz”. Un po’ per gioco e un po’ dare un messaggio sociale, la Biblioteca nazionale d’Israele ha affidato a una grafica Ofra Kobliner – di sistemare questa e altre illustrazioni, ribaltando i ruoli tra uomo e donna. Un modo, a distanza di tempo, per ricordare come il ruolo delle donne all’interno della società sia fortemente cambiato. La parità di genere è diventata una sfida condivisa – seppur non raggiunta – in molte democrazie. E c’è maggiore consapevolezza rispetto alla necessità di garantire a uomini e donne le stesse opportunità. Ci sono ancora diverse battaglie da portare avanti e, come dimostrano alcuni esempi raccontati nel Dossier di marzo di Pagine Ebraiche – attualmente in distribuzione – dedicato alle donne, il mondo ebraico è pienamente parte di questo percorso, tra modelli che affondano le proprie radici nel passato – come la Wizo, che in questo 2020 festeggia i suoi cento anni di storia – a quelli che guardano al futuro attraverso lo studio dei testi fondamentali dell’ebraismo – dall’iniziativa che coinvolge migliaia di donne nello studio del Talmud alla scelta personale di Miriam Camerini di iniziare un percorso a Gerusalemme per ottenere l’ordinazione rabbinica sotto la guida di due rabbini modern orthodox.
E non mancano gli interrogativi aperti sul ruolo della donna oggi all’interno dell’ebraismo ortodosso, come quelli posti da Anna Segre, rivolgendosi alla realtà italiana. Si domanda Segre: “Se la tradizione ebraica considera la donna più saggia dell’uomo, come si spiega il fatto che le scelte importanti siano sistematicamente e programmaticamente affidate agli uomini?”.
A proposito di ruoli, chi ne ebbe uno centrale all’interno del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea fu Eloisa Ravenna: colonna portante del Cdec, scomparsa prematuramente nel 1973, il suo modo di fare ricerca storica è ancora oggi un modello per dedizione e accuratezza.
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