Coronavirus, prima vittima in Israele
Della sua famiglia, era stato l’unico a sopravvivere alle persecuzioni. Emigrato dall’Ungheria in Israele nel 1949, aveva scelto proprio lo Stato ebraico per ricostruirne una. Lascia quattro figli, 18 nipoti, un pronipote. L’88enne Aryeh Even è la prima vittima israeliana del Coronavirus.
“Un uomo buono e molto amato, che ha vissuto una vita intensa, devoto alla famiglia. Un uomo forte fino all’ultimo”. Queste le parole con cui i suoi cari lo hanno ricordato in una nota ufficiale. I bollettini medici riferiscono di uno stato critico già dalla sua ospedalizzazione. Ogni tentativo per salvargli la vita, purtroppo, è stato vano.
Sfiora le mille unità il numero dei contagiati nel Paese, con oltre una ventina di casi segnalati come critici. Il Paese è bloccato, con misure fortemente restrittive in vigore da alcuni giorni. Lo è anche l’Autorità Nazionale Palestinese, dove sono già stati registrati 57 casi (con 17 ricoveri), quasi tutti nell’area di Betlemme. Arrivano intanto le prime segnalazioni di contagi anche nella Striscia di Gaza. Uno scenario che dovrà essere monitorato con particolare attenzione.
(22 marzo 2020)