In Europa si litiga sugli aiuti
È scontro in Europa sugli aiuti. Rinviate le decisioni su un’azione comune. Muro della Germania alle proposte italiane. “Se la Ue non è solidale il progetto europeo è finito” ha detto il premier Conte. I prossimi giorni, si spera, daranno risposte diverse.
Scrive il Corriere: “Un duello in videoconferenza. Durissimo. Non c’è accordo sugli Eurobond, né sul Mes. E l’Europa finisce sull’orlo della rottura”. Così Repubblica: “Forte dell’asse con il premier spagnolo Pedro Sánchez e del sostegno di Emmanuel Macron, Conte ha gridato il suo ‘stop’. Una mossa che fotografa la spaccatura dell’Europa tra solidali e indifferenti e provoca scompiglio anche sul piano interno, nella maggioranza giallorossa”.
Incognite e lacerazioni che rendono ancor più pesante un clima già teso, in una giornata segnata dalla nuova impennata di contagi. Il virus dilaga anche nel resto del mondo. Da fonti sanitarie vicine all’Oms, scrive La Stampa, si apprende che l’Iran starebbe mentendo sul numero reale delle vittime. “In Iran – si legge – le morti per coronavirus sono fino a cinque volte di più di quelle dichiarate e l’opacità nelle comunicazioni da parte del regime ha già causato il propagarsi dell’epidemia in almeno dieci altri Paesi, compreso il Canada e la Gran Bretagna”.
Svolta politica in Israele, dove ci si avvia a un nuovo governo con premier Netanyahu e con il sostegno del suo sfidante Gantz, scelto come nuovo presidente della Knesset: secondo gli accordi, dovrebbe alternarsi alla guida del Paese tra 18 mesi. Non tutti, all’interno di Kahol Lavan, hanno apprezzato. E infatti la coalizione che lo sosteneva va in frantumi.
Racconta La Stampa: “Il cofondatore di Kahol Lavan, il centrista Yair Lapid, ha votato contro, come anche l’altro leader chiave, Moshe Yaalon. Gantz ha perso più di metà dei suoi deputati, mentre il Likud e gli alleati della destra religiosa hanno votato compatti per lui. Un capovolgimento totale. Ma siamo in un mondo nuovo, dettato dall’emergenza sanitaria, e servono scelte finora impensabili”.
“I suoi consiglieri fanno notare che ancora una volta, da buon soldato, ha messo Israele sopra a tutto e ha accettato l’accordo per permettere al Paese di combattere l’epidemia. I critici – scrive il Corriere – lo accusano di aver tradito i suoi elettori”.
Per Il Fatto Quotidiano “sono davvero in pochi in Israele a credere che Netanyahu tra 18 mesi lascerà la poltrona a Gantz”. Sempre Il Fatto parla della decisione di chiudere tutte le sinagoghe, evidenziando la contrarietà del ministro della Salute, il rabbino Yaakov Litzman.
Estradato dalla Norvegia in Italia il mullah Krekar, condannato per terrorismo internazionale in seguito ad una indagine coordinata dalla procura di Trento. “Negli anni addietro – scrive il Corriere – Krekar era stato ascoltato lodare le stragi di Abu Musab alZarqawi in Iraq, inneggiare al califfato di Al Baghdadi e celebrare i killer di Charlie Hebdo”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(27 marzo 2020)