“Col virus dovremo convivere”
Quando finirà l’isolamento? Il Corriere prova a ragionare sulle diverse ipotesi: “Fine aprile per gli ottimisti a oltranza, metà maggio per i cautamente ragionevoli, oltre l’estate per i più intransigenti. Questa biforcazione sognata da milioni di italiani non avverrà perché il coronavirus sarà sparito improvvisamente; ma perché, nella bilancia sempre imprecisa e precaria della politica, il rischio di blindare un’intera popolazione sarà diventato superiore a quella di un contagio contenuto”.
Intervistato da Repubblica, il ministro della Salute Roberto Speranza intanto afferma: “Ci aspettano mesi ancora difficili. Il nostro compito è creare le condizioni per convivere con questo virus. Ecco, il verbo giusto è convivere. Almeno fino a quando non avremo il vaccino o una cura”.
Sempre Repubblica ospita un intervento del premier spagnolo Pedro Sanchez, che richiama l’Unione Europea alla massima solidarietà e collaborazione. “Viviamo – scrive – tempi molto difficili che richiedono decisioni coraggiose. Vi sono milioni di europei che credono nel progetto dell’Unione. Non abbandoniamoli. Diamo loro delle motivazioni per continuare a crederci. Adesso o mai più perché, in questi momenti, l’Europa è a rischio”.
Pesach al tempo del Coronavirus: ne scrive Gavriel Levi su La Stampa, con riferimento alla trasmissione di valori tra generazioni. “Senza esagerare: l’epidemia ci ha messo, per un momento, davanti ad una nuova prova: il passaggio della memoria e la provocazione della domanda non sono più agganciate nel modo abituale. Può essere – suggerisce Levi – l’occasione per cercare una definizione più ampia sulla trasmissione della memoria”.
“Santuari e moschee piene, così il virus dilaga”: così La Stampa, in un articolo in cui si parla anche del comportamento irresponsabile di parte del mondo degli haredim. Una realtà dove, si legge, “l’epidemia cresce a velocità tripla rispetto al resto dello Stato ebraico per il rifiuto di chiudere sinagoghe e rinunciare alle celebrazioni in piazza delle festività”.
Con l’attacco a Romans-sur-Isère torna in Francia l’incubo del terrorismo islamico. Una minaccia mai sopita. “Si pensava che l’emergenza sanitaria portasse una tregua. Non è così. Anzi – scrive Repubblica – si è aperta una fase ancora più delicata nel momento in cui l’attività del Paese è sospesa per combattere il coronavirus”.
Un vento nuovo nel Labour del dopo Corbyn. A guidare il partito della sinistra inglese è stato chiamato il 57enne Keir Starmer, ex procuratore capo della Corona. Nel suo primo intervento, come riferisce tra gli altri Repubblica, ha chiesto scusa per lo scandalo antisemitismo nel partito e ha promesso: “Lo sradicherò”.
Il Corriere Bologna parla dell’iniziativa del Meis, che ha reso accessibile in virtuale, sul proprio sito, la mostra “Ferrara ebraica”. Un viaggio nel tempo che, si legge, permette di scoprire una straordinaria fattura di oggetti cerimoniali e ricostruire l’ambiente sinagogale.
Lo scrittore israeliano Etgar Keret firma un nuovo intervento sulla Lettura del Corriere dove riporta un episodio di gioventù dedicato al padre e alla sua passione per il buon caffè italiano.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(5 aprile 2020)