Conte non si sbilancia
“Per quanto riguarda la fase due, non siamo nelle condizioni di anticipare una data. Ci stiamo costantemente confrontando con gli esperti e in questo momento ci riserviamo di seguire con loro l’evoluzione della curva”. Così il Premier Giuseppe Conte nell’intervento tenuto ieri sera al termine del Consiglio dei ministri dedicato al nuovo decreto per la liquidità alle imprese (nell’occasione il premier ha fatto una piccola gaffe, scambiando Pesach con la Pasqua cristiana e raccontando di un viaggio, ovviamente mai avvenuto, “dalla schiavitù all’Egitto”). I quotidiani continuano comunque a ipotizzare degli scenari plausibili. Per il Corriere la data della ripartenza, ovviamente graduale, potrebbe essere il 4 maggio. “Già da metà aprile, subito dopo le festività pasquali, potrebbe essere concesso ad alcuni settori dell’imprenditoria e del commercio di ricominciare a lavorare. Ma per uscire di casa, tornare a passeggiare, incontrarsi con parenti e amici liberamente, dovranno trascorrere ancora altre settimane. E in ogni caso – si legge – le regole non cambieranno: un metro di distanza e preferibilmente con le mascherine nei luoghi pubblici”. Per la scuola avanza intanto l’ipotesi di lezioni online anche a settembre, mentre gli esami di maturità saranno caratterizzati solo da una prova orale (cui tutti gli studenti saranno ammessi).
La situazione resta critica in tutto il mondo. E in Inghilterra si teme per la vita del premier Boris Johnson, positivo al Coronavirus e da qualche ora in terapia intensiva. Oggi intanto è il giorno dell’atteso Eurogruppo, con la speranza che da questa riunione la Unione possa uscire con soluzioni improntate a solidarietà e massima collaborazione tra tutti gli Stati membri. “Il polso di Merkel. E l’emozione di Conte e Sanchez”: La Stampa esamina i discorsi dei principali leader europei in queste settimane di emergenza sanitaria. Ad emergere, viene spiegato, “registri comunicativi e visioni di leadership molto differenti”. A proposito di Europa, da segnalare l’intervista del Foglio al giurista Sabino Cassese. Troppo timida, per Cassese, la reazione dell’Europa all’ulteriore svolta autoritaria di Orban in Ungheria. Quando si comincia con il limitare la libertà, viene ricordato, “si finisce con il limitare la democrazia”.
In un breve pezzo Il Fatto Quotidiano racconta della mediazione in atto in Israele per arrivare al più presto a un governo, possibilmente entro Pesach. In un passaggio surrealistico, dove si parla anche delle misure di contenimento dell’epidemia, si arriva a sostenere una tesi assurda: “L’intera celebrazione, a partire dalla cena del seder, potrebbe saltare travolta dell’inizio della serrata totale contro il coronavirus che il premier starebbe per attuare”. Potrebbe saltare? Per chi? In che senso? Il redattore del Fatto sembra avere le idee piuttosto confuse.
Di celebrazioni pasquali si parla anche sull’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede, che riporta il tradizionale scambio di auguri tra papa Bergoglio e il rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni. Proprio in questi momenti, le parole del rav, “misuriamo in concreto i valori comuni delle nostre fedi e la necessità di lavorare insieme per il bene collettivo”.
Sarà un 25 aprile, inevitabilmente, senza cortei. Il Corriere Milano racconta il piano b dell’Anpi per cercare di salvare lo spirito della celebrazione. “Bella Ciao – si legge – risuonerà dai balconi”. La sfida sarà quella di coinvolgere tutti i cittadini. Anche se, ricorda il Corriere, ci saranno delle resistenze da vincere: “In ogni edizione la manifestazione milanese si porta dietro un corredo di polemiche, legate soprattutto ai fischi da parte di alcuni estremisti allo spezzone della Brigata ebraica”.
Padre Pier Luigi Maccalli e Nicola Chiacchio, i due italiani nelle mani di un gruppo terrorista qaedista in Mali, sono vivi. Un video pubblicato da Avvenire riaccende la speranza sulla loro sorte. “L’invio del video da parte dei rapitori – sottolinea il Corriere – potrebbe essere finalizzato ad avviare la trattativa con il governo italiano per ottenere un riscatto”.
Il Corriere del Trentino ospita un intervento dell’attore e regista Renzo Fracalossi dedicato al quadro sul Simonino del pittore Giovanni Gasparro: “L’unico auspicio possibile, in prossimità della Pasqua e di fronte a simili sentimenti, è quello di un rapidissimo oblio del quadro, con tutto quello che esso rappresenta e del suo infelice autore, confidando che ciò preluda a un ben più rilevante superamento dell’antisemitismo ovunque e comunque”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(7 aprile 2020)