Cultura, identità e informazione, i servizi UCEI a disposizione di tutti
La piattaforma dove poter consultare i contributi video realizzati dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in queste intense settimane di lavoro, segnate dall’emergenza suscita interesse anche al di fuori del mondo ebraico italiano. Dalle lezioni dei rabbini agli approfondimenti culturali ai momenti di formazione e informazione.
Questo patrimonio, che parte dai canali social e dalle testate giornalistiche UCEI, è stato messo a disposizione dell’utenza per fare in modo che non si disperda nel caos dei social network. In continuo aggiornamento, la nuova piattaforma al momento ha attive tre sezioni: una dedicata alla festa di Pesach, alle sue tradizioni e alla preparazione del Seder, una al ciclo della giornata ebraica e una ai video Pilpul, il notiziario quotidiano serale curato dalla redazione giornalistica UCEI.
“Un grande sforzo di coordinamento e condivisione di contenuti – scrive il quotidiano delle chiese evangeliche e metodiste italiane Riforma.it – quello messo in campo dalle comunità ebraiche italiane, al fine di raggiungere i propri membri costretti a casa dalle norme di contenimento del virus. “Un progetto però, che non è figlio del Covid-19, ma che è nato in precedenza, – racconta a Riforma.it Ada Treves, giornalista e coordinatrice del progetto -, a partire dagli stati generali dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane del dicembre scorso. In quella circostanza si è deciso di ridare intanto vita alla pagina Facebook dell’UCEI per farla diventare di più un luogo di aggregazione, una casa in cui ritrovare informazioni e stimoli; e si sono pianificate delle idee relative all’utilizzo di piattaforme per dirette streaming (Vimeo nello specifico), per andare nella direzione di una maggiore fruibilità e condivisione di contenuti di varia natura. L’accelerata fortissima al progetto è però certamente giunta con il precipitare della situazione in Italia agli inizi di marzo, con le norme che vietano assembramenti e tutto quanto consegue. L’8 e il 9 marzo cadeva per gli ebrei la festa di Purim, molto sentita dalle comunità: abbiamo avuto esigenza in pochissime ore di supplire all’impossibilità di recarsi in sinagoga e condividere le cerimonie. Lo abbiamo fatto organizzando letture via internet, disponibili a tutte e tutti e abbiamo lanciato in quell’occasione le prime dirette. Quello è stato l’avvio”.
In meno di un mese le ore di programmazione quotidiana sono oggi circa dodici, una mole e uno sforzo enormi. Spazi per i bambini, approfondimenti giornalistici, lezioni pratiche di vita ebraica, lezioni di Torah, un flusso di informazioni coordinate da una cabina di regia. Come racconta Treves “l’emergenza ha messo in luce una grande disponibilità da parte delle singole comunità e di tutti i rabbini, che con entusiasmo hanno messo a disposizione competenze e tempo per contribuire ciascuno secondo le proprie possibilità a questa idea. Allo stesso tempo è stata efficientissima la riorganizzazione dei dipendenti UCEI, costretti a lavorare da casa eppure impegnati tutti a fondo in questo sforzo corale”.
Dal momento che tale progetto comunicativo è nato prima dell’emergenza Coronavirus, non è legato alle sorti del blocco o meno della popolazione in casa: “Il piano editoriale è strutturato e non si esaurisce con i contributi condivisi al momento sulla piattaforma Vimeo – conclude Treves – ma si consoliderà grazie alla grande collaborazione emersa fra le comunità. La scelta di Vimeo deriva dalla volontà di dotarci di un archivio di tutta questa ampia produzione, consultabile, reperibile senza difficoltà e condivisibile secondo necessità. Un patrimonio da non disperdere insomma, ma da valorizzare e implementare nel tempo”.