Gli italiani e l’emergenza sanitaria,
si rafforza l’idea di una lunga convivenza

swgzzI giorni alle spalle sono stati decisivi nella ridefinizione dei tempi della crisi e delle modalità che ci accompagneranno alla sua conclusione. Un italiano su due in particolare ritiene che la situazione d’emergenza durerà più di tre mesi (una settimana prima il dato era del 39%). Per il 65% degli intervistati, inoltre, il virus “non sarà debellato completamente e dovremo cambiare in maniera definitiva alcune delle nostre abitudini e comportamenti”.
Lo rivela l’ultimo radar dell’istituto di ricerca Swg, oggetto del pilpul curato dalla redazione che sarà trasmesso questa sera alle 22.30 sui canali social UCEI e Pagine Ebraiche. A guidarci nell’analisi dei nuovi dati il direttore di ricerca Riccardo Grassi.
Per quanto riguarda l’aspetto dei vissuti individuali, ci rivelano i dati forniti da Swg, “al termine della crisi ci si aspetta di trovare un’Italia più debole, colpita duramente sul fronte del lavoro”. Le famiglie italiane da subito hanno iniziato a risparmiare. Cresce comunque, ci spiega l’indagine, la quota “di chi teme che i risparmi non siano sufficienti”.
Per quanto riguarda la cosiddetta fase due gli italiani appaiono consapevoli del fatto “che alla riapertura bisognerà fare i conti con diverse restrizioni” e “si mostrano molto disponibili a rispettarle, anche se per alcune norme non sarà affatto facile”. Vi è inoltre una diffusa disponibilità a sottoporsi agli esami sierologici e ai tamponi.
La scuola a distanza al tempo del Coronavirus: per Swg “sembra che il rapido adattamento a questa pratica sia riuscito discretamente bene”. Per gran parte delle famiglie infatti “le difficoltà si sono rivelate superabili”.

(19 aprile 2020)