Nei giorni del virus
Qualche giorno fa ho scritto una breve poesia in ebraico che abbiamo tradotto in italiano. L’ho scritta per ricordare lo zio di mio marito, scomparso di recente a causa del Coronavirus. Apparteneva alla comunità ebraica di Milano.
Che mondo crudele, è questo,
dove ci si ammala soli,
si soffre soli,
ci si confronta soli.
Né è permesso, né possibile avvicinarsi,
abbracciarsi,
tenersi la mano,
Salutarsi.
Il mondo è impazzito.
Virus spietato, beffardo
il solo pensiero
sconvolge lo stomaco.
Michal Pirani
Traduzione: Leo Contini