Europa e la crisi, quale direzione

rassegnaMolta attesa per la riunione di questo pomeriggio del Consiglio europeo straordinario sull’emergenza Covid-19. I leader europei, riuniti in videoconferenza, discuteranno delle misure economiche da prendere per rispondere all’emergenza, dal Mes al fondo Sure. “Si apre oggi una partita decisiva”, spiega al Corriere della Sera il presidente del Parlamento Ue David Sassoli. “La profondità della crisi impone un vero progetto di ricostruzione, un nuovo Piano Marshall, che a differenza di quello del Dopoguerra dev’essere finanziato dagli stessi europei. – afferma Sassoli – L’idea degli ultimi giorni, che ha allentato molte tensioni, è di procedere con un Recovery Fund legato al Bilancio dell’Unione e in grado di finanziarsi sul mercato, con l’emissione di obbligazioni, cioè di titoli comuni. Questo va nella direzione di un’Europa solidale che condivide il peso della crisi”. Per il presidente Ue gli aiuti al nostro paese arriveranno. “Il punto è che l’Italia sappia spendere”. Dal Consiglio europeo di oggi non ci si aspettano però decisioni definitive ma una dichiarazione di impegno comune per la costituzione del Recovery Fund: “l’impegno sarà di un migliaio di miliardi, – scrive Federico Fubini sul Corriere – dovrebbe essere agganciato al bilancio europeo 2021-2027, ma la gran parte della spesa dovrebbe concentrarsi nei primissimi anni”. Secondo Fubini in progetto ci sono anche gli Eurobond (seppur ibridi) ma per il momento la Merkel non vuole anticiparli per non andare allo scontro con i suoi elettori.

L’Italia verso la riapertura. Dal 4 maggio torneranno al lavoro 2milioni e 800mila persone in Italia. Gli esperti, spiega il Corriere sono concordi nel ribadire “massima contrarietà al ritorno a scuola dei ragazzi” prima dell’estate e raccomandano “il mantenimento dello smart working” in tutti i casi possibili. Danno via libera al settore edile e manufatturiero. Ma “devono essere interdette le attività di aggregazione”. Il Presidente del Consiglio Conte avvisa però che non è “un liberi tutti”. Intanto preoccupano i dati sulla povertà: dieci milioni di cittadini, scrive Repubblica, sono “a un gradino dalla soglia di povertà”.

Verso il 25 aprile, gli eroi della Brigata. L’Italia si prepara a festeggiare la Liberazione dal nazifascismo tra iniziative virtuali e lanci editoriali. Una Liberazione a cui diede il suo contributo la Brigata Ebraica, come racconta a Repubblica uno degli ultimi reduci, Piero Cividalli. “Il 25 aprile è una data fondamentale, oggi più mai dobbiamo celebrarla uniti. E chi contesta la Brigata ebraica è perché non ne conosce la storia”, sottolinea Cividalli, ricordando come ogni anno alle manifestazioni ci siano gruppi di facinorosi che contestano la Brigata. “Si continua a fare confusione tra ebrei, israeliani, volontari della Palestina britannica: un gran minestrone, condito da antisemitismo nella sinistra estrema. – spiega al quotidiano la storica Anna Foa – La Brigata ebbe un ruolo importante nello sfondamento della Linea Gotica. Ed e fuori discussione che i suoi simboli debbano partecipare al corteo del 25 aprile”. “In al cune zone della sinistra – aggiunge il direttore del Cdec Gadi Luzzatto Voghera – gli ebrei vanno bene come soggetti astorici perseguitati dal nazifascismo, meno bene come portatori d’una coscienza sionista. Io credo che questo 25 aprile senza la piazza fisica serva per riflettere. Ma non sono sicuro che sia sufficiente per superare le divisioni”.

Verso il 25 aprile, le iniziative. In queste ore a Milano al Campo della Gloria del cimitero Maggiore, la commemorazione dedicata ai caduti della guerra di Liberazione con la presenza dell’Arcivescovo di Milano Mario Delpini, del presidente della Comunità ebraica di Milano Milo Hasbani e del presidente dell’Anpi Milano Roberto Cenati (Avvenire Milano). Mentre sul Fatto Quotidiano Gianni Oliva riflette sul significato di Resistenza e cita Primo Levi, il Secolo XIX presenta il volume in uscita oggi Noi partigiani, a cura di Gad Lerner e Laura Gnocchi: una raccolta di testimonianze di partigiani e partigiane, che raccontano senza retorica la scelta di combattere in prima persona per la libertà. Del significato di questo ampio progetto (420 le testimonianze raccolte) Lerner parlerà questa sera con la redazione di Pagine Ebraiche nel videopilul della sera.

I 25 giovani Alfieri della Repubblica. Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha conferirà -non appena l’emergenza sanitaria sarà conclusa – 25 attestati d’onore ad altrettanti giovanissimi Alfieri della Repubblica, distintisi per opere di bene nei confronti della collettività. Corriere, Messaggero e La Stampa raccontano alcune delle esperienze di questi giovanissimi, tra cui quella di Cosmas Joel Wallbrecher, 19enne, residente a Roma, attivamente impegnato assieme a tutta la sua famiglia nel progetto dell’Associazione “Ricordiamo Insieme”, come raccontato ieri sul nostro notiziario quotidiano Pagine Ebraiche 24.

Il terrorismo non si ferma. Anche in questi giorni di pandemia e blocco totale, il terrorismo continua a colpire in Israele: ieri un soldato israeliano è stato investito e ferito da un attentatore palestinese, poi ucciso. Il soldato, come ricorda oggi in una breve Avvenire, non ha subito ferite gravi.

Coach Guttmann. “Un tecnico innovatore negli schemi, nelle tattica, negli allenamenti e nella psicologia. Un ex ballerino ebreo ungherese, scampato ai pogrom, all’olocausto e all’invasione sovietica di Budapest”. Così la Gazzetta dello Sport dedicando un’ampia pagina a uno dei più grandi allenatori del dopoguerra, Bela Guttmann.

Daniel Reichel