Milano – “La Liberazione è di tutti”

“Eravamo in pochi ma la presenza era simbolica per ricordare insieme chi è caduto per liberare il nostro paese dal nazifascismo. Quest’anno non potremo essere presenti alle celebrazioni organizzate dal Comune, in forma ridotta a causa delle misure sanitarie, ma domenica ci troveremo tutti insieme, in uno spazio virtuale, per ricordare la Liberazione e contemporaneamente festeggiare la rinascita della Milano ebraica”. Lo annuncia Milo Hasbani, presidente della Comunità ebraica milanese, dopo aver partecipato stamane alla cerimonia al Campo della Gloria del Cimitero Maggiore del capoluogo lombardo.
Al suo fianco il vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo, l’arcivescovo Mario Delpini e il presidente dell’Anpi milanese Roberto Cenati. Una cerimonia ristretta, nel rispetto delle norme anticontagio. 
Nell’evidenziare il significato del 25 aprile, Hasbani sottolinea come la Comunità abbia deciso di organizzare un evento per ricordare l’orgoglio della Comunità ebraica che cercò di rialzarsi subito. “Nel tempio distrutto, subito dopo il 25 aprile, si celebrò comunque Shabbat e poi il sabato si fece in via Unione”. Un gesto di rinascita e di speranza per dare il via alla ricostruzione, dopo la tragedia della Shoah. Un momento che sarà ricordato domenica con un evento virtuale (su Zoom) che vedrà la partecipazioni, tra gli altri, della senatrice a vita e sopravvissuta ad Auschwitz Liliana Segre, del rabbino capo di Milano rav Alfonso Arbib e della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. A introdurre l’iniziativa, l’assessore alla Cultura Gadi Schoenheit. Tra coloro che interverranno domenica anche il presidente dell’Anpi Milano Cenati, che nel suo discorso odierno al Cimitero Maggiore ha ricordato come “Sta a noi fare nostri i valori per i quali hanno dato la propria vita i Combattenti per la Libertà, gli oppositori politici, gli ebrei milanesi, i militari italiani, deportati nei lager nazisti: quelli della solidarietà, della dedizione al bene comune, quanto mai attuali in questa drammatica fase generata dalla pandemia di coronavirus. Sono valori in netto contrasto con i nazionalismi, le chiusure egoistiche, la deriva xenofoba e antisemita, che sta investendo l’Europa e il nostro stesso Paese. La Resistenza, con il contributo fondamentale degli Alleati e della Brigata Ebraica ha sconfitto 75 anni fa il nazifascismo e ha ridato la libertà a tutti noi. Ecco perché il 25 aprile è una data nella quale tutti gli italiani che credono nei valori della libertà, della democrazia e della Costituzione repubblicana si devono riconoscere”. “Uomini e donne della Resistenza hanno creduto a una promessa, hanno compiuto le loro imprese, hanno sofferto e rischiato, hanno pagato con la vita la speranza di un Paese libero, di un popolo unito da valori condivisi e liberamente scelti”, ha affermato il cardinale Delpini ricordando i caduti per la libertà.
“In questa celebrazione mancano i ragazzi delle scuole che spesso hanno animato questa cerimonia con un percorso di preparazione. – le parole della vicesindaco Scavuzzo – Per me è una festa di tutti e se in passato abbiamo avuto delle divisioni oggi la forza della democrazia e della libertà sta nella nostra Costituzione che deve essere di tutti”.