Qualcosa da non dimenticare

francesco bassanoEcco che un diverso esodo, quello della notte dello scorso 7 marzo, non sarebbe invece mai avvenuto, almeno non propriamente come ci era stato raccontato. Si tratta della presunta fuga di migliaia di cittadini i quali con ogni mezzo di trasporto si sarebbero spostati dal nord al sud dell’Italia in reazione alla bozza di quel famoso decreto che avrebbe chiuso Lombardia e alcune provincie dell’Emilia e del Veneto, col rischio di portare poi al collasso gli ospedali del meridione. La Teralytics, una start-up svizzera che fornisce informazioni sui flussi di traffico, ha rivelato che quel sabato si mossero da Milano all’Italia meridionale ed insulare soltanto 835 persone, delle quali 166 in treno, movimenti avvenuti anche nelle ore precedenti che i mass media lasciassero trapelare la bozza. Ma con un solo treno Intercity Night dalla stazione di Milano Centrale in partenza per Salerno sarebbe stato anche materialmente improbabile. Eppure grazie a un video amatoriale di un gruppo di “ferrovieri calabresi” e qualche immagine taroccata in molti si erano accaniti, specialmente sui social network, discettando nuovamente sull’egoismo delle nuove generazioni, sull’ignoranza dei “terroni”, esortando leggi marziali, e alcuni giornalisti erano già pronti alle stazioni di Napoli e Salerno con le videocamere per “sbattere il mostro in prima pagina”. Forse quando la crisi pandemica finirà dovremo anche ricordare le manie repressive e poliziesche (da fare invidia alla Stasi) che molti concittadini hanno (ri)scoperto in questi ultimi mesi – si ricordi anche l’indifferenza/intolleranza nei confronti della situazione nelle carceri -, e anche poi naturalmente della propensione al catastrofismo e al complotto. Capire cosa rimarrà dopo in noi di tutto questo. Il contraltare è un paese/mondo invece da elogiare per il senso di responsabilità e solidarietà di fronte alla complessa situazione sanitaria nel quale sono drasticamente diminuiti spostamenti in ogni area, non solo in Italia e nelle zone più colpite. E poi, mi ripeto un po’, non sarebbe male ripensare anche il modo in cui viene fatta informazione e il modo nel quale vengono riportate le notizie…

Francesco Moises Bassano

(24 Aprile 2020)