I 100 anni della Conferenza di Sanremo
“Simbolo dell’amicizia tra Italia e Israele”
Pochi giorni e sarà Yom HaAtzmaut, la festa che celebra l’indipendenza dello Stato di Israele. Un appuntamento che cade quest’anno a ridosso di un significativo anniversario: il centenario della Conferenza di Sanremo, che si concludeva proprio il 26 Aprile di 100 anni fa con la spartizione del Medio Oriente in tre mandati territoriali sotto il controllo di Gran Bretagna e Francia. Alla prima il compito di dare attuazione alla Dichiarazione Balfour che favoriva, in quella che è passata alla storia come Palestina mandataria, la “creazione di un focolare nazionale per il popolo ebraico”. Focolare nazionale che sarebbe diventato, meno di 30 anni dopo, uno Stato vero e proprio.
“Uno dei semi dell’olivo che doveva diventare il simbolo del moderno Stato di Israele è stato piantato a Sanremo” ha sottolineato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in un messaggio inviato alla European Coalition for Israel (che per questo pomeriggio ha organizzato una cerimonia in streaming).
A ricordare la storicità dell’evento anche l’ambasciatore israeliano in Italia Dror Eydar, una cui riflessione sull’anniversario è stata ieri pubblicata sul Corriere della sera. Per la prima volta dalla distruzione di Gerusalemme nel primo secolo, scrive Eydar, “le nazioni del mondo riconoscevano a pieno titolo il diritto legale del popolo ebraico alla Terra d’Israele e gli conferivano l’autorevolezza del moderno diritto internazionale”.
Una conferenza divenuta anche un simbolo dell’amicizia tra Italia e Israele. Nel 1945, sottolinea l’ambasciatore, “la Brigata Ebraica della Palestina Mandataria, facente parte delle Forze Alleate, contribuì alla fine dell’occupazione nazista dell’Italia e alla sua Liberazione, raggiunta il 25 aprile 1945, esattamente 25 anni dopo la firma della Risoluzione di Sanremo”. Tre anni più tardi, il diritto degli ebrei ad avere uno Stato “veniva pienamente realizzato”.
(26 aprile 2020)