Oltremare – Bowling

Facile dire che passano le settimane e siamo tutti in lockdown, e nessuno sa più dire che giorno è (cosa verissima, a tutte le latitudini e longitudini). Il fatto è però che in Israele noi abbiamo una specie di orologio a parete che suona rumorosamente ogni mese, di norma verso la metà del mese ebraico, e ci porta ogni volta una data da festeggiare o da commemorare. I festeggiamenti prevalgono, per essere onesti. Ma quello che sta facendo questo lockdown israeliano è paragonabile a una pista di bowling, dove il lanciatore non è l’epico Jesus dei fratelli Cohen ma il lockdown personificato, e i birilli sono le nostre sacerrime e plurime feste primaverili.
Purim se l’è ancora cavata, il lanciatore lo ha mancato clamorosamente. Tutti sono ancora andati in sinagoga ad ascoltare la storia di Ester, una storia di unificazione del popolo ebraico sotto una leadership femminile, e risultante salvezza; cose dell’altro mondo naturalmente, buone per una fiaba. Molti – ma non tantissimi – sono perfino andati a festeggiare come se tutto fosse normale, e non ci fosse in sala una palla pronta a rotolare senza pietà contro ogni assembramento. Ma già a Purim si capiva che il lanciatore di palle da bowling aveva imparato a prendere bene la mira, e infatti Pesach è stata presa in pieno: uno strike bello e buono e via, tutti i birilli a casa, separati ma uniti dalla consapevolezza temporanea che era meglio così.
E siccome siamo un popolo che tende all’ottimismo (altrimenti Israele non esisterebbe proprio) appena passato Pesach è girata voce che il lanciatore se ne stava andando e che non c’era già quasi più pericolo di essere atterrati tutti di nuovo. Errore. Il lockdown ha colpito ancora, e questa volta ha fatto un doppio strike: tutti a casa sia per Yom HaZikaron che per Yom Hatzmaut. Certo, è stato facilitato dal fatto che la commemorazione e la celebrazione sono per motivi inspiegabili così appiccicate l’una all’altra, e quindi se cade una via anche l’altra. Ma di fatto, domani nessun israeliano potrà andare a portare un sassolino o un fiore alle tombe dei caduti, e l’indomani nessuno potrà inondare i parchi e le spiagge trasformando tutta Israele in un enorme grigliata nazionale, come succede normalmente.
La prossima data disponibile per il bowling è Lag BaOmer, quando già da oggi i più cauti anticipano che sarà improbabile poter fare gli enormi falò tradizionali, e questa potrebbe essere in effetti una minuscola buona notizia. L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno, bowling a parte, è la solita lista di preziosissimi boschi irrimediabilmente bruciati dalla dalla poca sicurezza con cui vengono fatti i falò. Lag BaOmer cada pure. Basta che poi la palla si fermi lì.

Daniela Fubini