“Con l’emergenza, città da ripensare”

“Trovo giusta la decisione a Milano del Comune di ripartire dipingendo per terra una nuova ripartizione della strada. Sono a favore della compartimentazione della strada dove i pedoni e i ciclisti hanno più spazio rispetto alle automobili. Gli automobilisti non apprezzeranno ma questo è il percorso: in città occorre muoversi a piedi”. Lo spiega a Pagine Ebraiche l’architetto Fabio Lopez Nunes, per ventidue anni direttore del Parco delle Groane e già direttore del progetto Ciclabilità del Comune di Milano. Nell’ultimo videopilpul, incentrato sul tema di come ridisegnare la mobilità alla luce dell’emergenza sanitaria, Lopez Nunes spiega che “nell’immediato dobbiamo tamponare una situazione per la quale non eravamo assolutamente attrezzati. Per fare distanziamento sociale sul tram, l’unico modo è avere molti più tram. Ma non è possibile per due motivi: uno perché ci vogliono soldi per comprarli e produrli. Due, perché le linee sono quelle che sono. La metropolitana linea 1 di Milano per esempio viaggia oggi in ora di punta a una scansione temporale di 1 minuto e 30, cioè ogni minuto e mezzo arriva un treno con sei vagoni. Più di così non si può. Non ci stanno materialmente. Occorre purtroppo un’organizzazione diversa che passa solo attraverso il buonsenso”. Quindi serve cercare di caricare il meno possibile il sistema del trasporto pubblico, riorganizzando gli orari di lavoro e cercando di utilizzare il più possibile la bici o muoversi comunque a piedi dove possibile. Le città poi, sottolinea Lopez, dovranno ripensarsi e offrire in ogni quartiere “in poche centinaia di metri tutti i servizi essenziali per la vita quotidiana. È banale ma nelle periferie delle nostre città non così scontato”.