Da Filone all’esilio in Singer,
il Diploma UCEI in remoto
“La riflessione filosofica ebraica sulla Shoah” e “Romanzi dell’emigrazione ebraica in America”. Sono i temi dei due corsi del Diploma Universitario Triennale in Studi Ebraici UCEI, tenuti rispettivamente da Massimo Giuliani e Roberta Ascarelli, che l’Unione ha recentemente aperto al pubblico. Molto positivi i riscontri di queste settimane di insegnamento in remoto.
Alla base del primo corso una delle ultime opere del professor Giuliani, “Le terze tavole. La Shoah alla luce del Sinai” (ed. Dehnoniane, prefazione di Maria Cristina Bartolomei). Un itinerario svolto, sottolinea Silvia Guetta, professoressa di Pedagogia Sociale ed Educazione alla Pace dell’Università degli Studi di Firenze, con “estrema chiarezza e coinvolgente profondità”.
Il corso, che si svolge nel secondo semestre dell’anno accademico con una durata di 60 ore, è diviso in due parti: la prima di carattere storico, da Filone Alessandrino al Novecento. La seconda, monografica, dedicata alle interpretazioni filosofiche ebraiche della Shoah, alla loro varietà e, talvolta, conflittualità.
Dopo aver trattato di un dibattito che ebbe per protagoniste diverse voci ebraiche americane su cosa significhi, religiosamente parlando e filosoficamente interpretando, la Shoah con il momento fondativo della rivelazione del Sinai, la parte successiva – spiega Guetta – “si apre con il richiamo al libro di David Weiss Halivni, Breaking the Tablets Jewish Theology After the Shoah: da qui l’immagine alle Tavole con i suoi riferimenti midrashici per tentare di comprendere cosa è successo durante la Shoah”. Un autore, Weiss Halivni, che per Giuliani è “ancora poco conosciuta, ma aiuta ad esplorare le questioni introducendoci nell’ambito delle personalità che cercano di leggere la Shoah alla luce della Tradizione”. In linea con questo percorso, l’ultima parte del corso focalizza la riflessione su “come questa tragedia possa essere ricompresa e illuminata da una rinnovata alleanza e da un rinnovato impegno a continuare la storia ebraica nel segno dell’alleanza sinaitica”.
Tra le partecipanti del secondo corso c’era invece Lara Crinò, giornalista di Repubblica. “Ho deciso di seguire le ultime lezioni del corso – racconta – non solo perché interessata da tempo al percorso del Diploma, ma anche perché nutro da sempre un grande interesse per la narrativa ebraica”. Un modulo, quello della professoressa Ascarelli, che “permette di approfondire l’opera di alcuni autori importanti e noti (Isaac Bashevis Singer e Chaim Potok) del panorama della letteratura ebraica novecentesca non solo attraverso l’analisi della struttura e delle tematiche di alcune delle loro opere, ma in continua relazione con il panorama più vasto della narrativa e della memorialistica ebraica del periodo, fornendo così allo studente gli strumenti per approfondire la sua conoscenza sia delle altre opere del singolo autore, sia delle correnti del pensiero e della letteratura coeva”.
Per quel che riguarda l’opera di Singer, sottolinea Crinò, aver cominciato la panoramica su questo autore attraverso i capitoli della sua autobiografia permette non solo di ricostruire la sua esistenza e la sua traiettoria artistica come archetipica dell’esperienza dell’emigrazione e dell’esilio, del senso di colpa per l’essere sopravvissuto alla Shoah in Europa. Al tempo stesso, rende possibile recuperare nel suo Ricerca e Perdizione “anche tratti comuni con una memorialistica ebraica americana più vasta che ha i caratteri dello spaesamento, della nostalgia per un mondo europeo perduto, del rapporto contraddittorio con l’integrazione nel nuovo mondo”. Quindi il desiderio, la volontà e la capacità di narrarsi, sottraendosi radicalmente al ruolo di vittima non identificata, che è una costante della storia ebraica non solo novecentesca, si realizza nel Dopoguerra americano attraverso una grande messe di autobiografie e diari. Singer si differenzia però “per la sua volontà di non scrivere una biografia meramente documentale, ma una sorta di opera di autofiction, dove il lettore non è mai certo del confine tra verità e menzogna”. Nelle prossime settimane ad essere analizzato sarà il romanzo Ombre sull’Hudson, sempre di Singer e, in seguito, L’eletto di Chaim Potok.
Afferma Crinò: “Ho apprezzato molto nelle lezioni a cui ho partecipato sia le capacità, la chiarezza e l’erudizione della professoressa Ascarelli, sia la partecipazione degli altri studenti, alcuni collegati anche da Israele e persino dagli Usa, che intervengono con commenti a ciò di cui si discute, arricchendo con il proprio punto di vista la discussione generale”.
Un’esperienza quindi molto positiva. Con la speranza “che nel futuro ci siano altre possibilità di partecipare, anche online, all’alta formazione dell’UCEI”.
(4 maggio 2020)