Oltremare – Liberazioni

Altro che Liberazione: il 4 maggio del 2020 sarà molto più ricordato, almeno per qualche anno, di molti dei 25 aprile precedenti (tolto il primo, che tanto son ben pochi ormai a ricordare per averlo vissuto, ma questa è tutta un’altra questione). E mentre gli italiani si preparavano a mettersi finalmente delle scarpe a forma di scarpa, con la suola e tutto, e a uscire a riveder le stelle, pardon il sole, qui in Israele ieri sera il telegiornale parlava già di tutte le nuove (vecchie) libertà che già stanno arrivando per gli israeliani. Apertura delle scuole, pochi gradi alla volta e a classi ridottissime, bambini adorabili con mascherina tutti contenti di essere andati a scuola che dicono all’intervistatore che la maestra però non li ha abbracciati, sa, per via del virus. Si passano in rassegna tutte le magagne causate dal coronavirus: un milione di disoccupati ma alcune centinaia di migliaia almeno rientrano al lavoro entro fine mese, mercati e centri commerciali ancora chiusi, voli nemmeno a parlarne, ma riapertura delle zimmer e degli hotel finalmente, così almeno un minimo di turismo interno comincerà a muoversi. Tutto questo mentre alle spalle della giornalista – bionda, troppo bionda, chiaramente ha colorato i capelli in casa con il colore sbagliato ed è dovuta andare in televisione lo stesso (la tivù ai tempi del covid-19) scorrono immagini in tempo reale dalla Tayelet, la passeggiata lungomare di Tel Aviv, che in queste settimane è stata uno dei metri del successo del lockdown, e cioè vuoto pneumatico. Pareva l’uscita da un concerto rock: una colonna festante di umani, parte a piedi e parte su qualunque mezzo di trasporto a una, due o tre ruote. Distanza fra persone rispettata: a occhio sotto ai venti centimetri. Durante tutto il servizio uno solo di questi umani portava la mascherina sulla faccia, e ben pochi altri appesa al collo. E peccato, perché la nuova moda estate 2020 prevederebbe la mascherina almeno pendula, morbidamente appoggiata al colletto della t-shirt. Si raccomanda di coordinare il colore, non difficile visto che metà delle boutique di sono messe a smerciare (online, per ora) mascherine colorate, tendenza e sicurezza in venti centimetri quadrati di stoffa. Non so come andrà questo ritorno alla normalità che avrebbe dovuto essere graduale e controllato, ma a vedere stasera la Tayelet in tivù, o la va o la spacca di brutto.

Daniela Fubini

(4 maggio 2020)