Emergenza, le sfide per le Comunità
Racconta Milo Hasbani, presidente della Comunità ebraica di Milano, che la scelta più dura è stata quella di chiudere la casa di riposo alle visite dei parenti. Una scelta sofferta ma inevitabile. Come le molte altre che da allora sono state prese contro l’avanzata del virus, che tanti lutti ha provocato anche all’interno della stessa Comunità. Nel dolore, una consolazione: il senso di coesione e unità che, sottolinea, è andato consolidandosi.
È uno dei tanti aspetti toccati nel terzo appuntamento di “Diritti e libertà”, il ciclo di incontri organizzato dall’Associazione italiana Avvocati e Giuristi Ebrei in collaborazione con l’UCEI. Al centro l’esperienza concreta di tre Comunità locali – oltre a Milano, anche Venezia e Genova rappresentate rispettivamente dai presidenti Paolo Gnignati e Ariel Dello Strologo.
Introdotti dal Consigliere UCEI Davide Jona Falco e dal direttore della redazione giornalistica Guido Vitale, i tre presidenti hanno parlato della loro esperienza di queste settimane e della sfida di organizzazione e riorganizzazione delle attività comunitarie.
Una sfida su vari fronti, come quello di contrasto all’isolamento fisico incarnato dall’iniziativa veneziana “Una telefonata a un amico” che ha rinsaldato vicinanza e amicizia in un momento complesso. Tra le proposte per il futuro su cui si è soffermato Dello Strologo l’istituzione di una conferenza di tutti i presidenti delle 21 Comunità locali. Uno spazio all’interno del quale affrontare e confrontarsi sui problemi comuni, in stretto rapporto con la Giunta UCEI.
(7 maggio 2020)