Videconferenza perenne,
ma usiamola bene

L’emergenza sanitaria ha avuto e continua avere un grande protagonista: Zoom, il programma di videoconferenze entrato nelle vite di molti di noi (compresa questa redazione). La giornalista Pilita Clark del Financial Times ha provato a stilare dieci regole d’oro per difenderci da un uso smodato e poco razionale di questa preziosa piattaforma, non sempre utilizzata nel modo corretto dai suoi utenti. Il testo è stato tradotto da Mattia Stefani, con la revisione di Claudia Azzalini: entrambi studenti della Scuola Traduttori e interpreti di Trieste, stanno svolgendo il proprio tirocinio nella redazione di Pagine Ebraiche
Primo suggerimento, sottolinea Clark, è quello di non essere un utente tedioso. “Questo esemplare – scrive – si presenta in diverse varietà, a partire dal pallone gonfiato, prima del Covid-19 un inguaribile burocrate, che adesso si crogiola al pensiero di prendere il comando delle riunioni video mal gestite. Un sottoinsieme della categoria è il tedioso che ha appena imparato a fare le videochiamate e per dimostrarlo dispensa consigli non richiesti a proprio piacimento. Cerca di non diventare nessuno dei due”. Secondo suggerimento è quello di usare il pulsante “muto”, se non necessario diversamente. “Molti di noi sono a varie settimane di isolamento, eppure – la sua constatazione – in tanti non sanno quanto è fastidiosa una videochiamata disturbata da gorgogli, colpi di tosse e fischi causati da un microfono accesso. Tienilo spento salvo diversa indicazione”. Terzo suggerimento: non interrompere costantemente. “Presiedere alle videochiamate – ricorda la giornalista – è una difficile incombenza. Preparare una scaletta è, seppur oneroso, più importante che mai. I disguidi tecnici sono inevitabili e monitorare chi è online e chi ha già parlato è ancora più difficile. Ogni volta qualcuno si dimenticherà ingenuamente come si usa correttamente il microfono”. Quarto suggerimento: non vantarti della tua connessione a banda larga. “Se hai una connessione ultraveloce e di ottima qualità, complimenti! Tieni presente che non tutti ce l’hanno, quindi non ridacchiare se le persone hanno un’immagine sfocata o che si blocca. Porta pazienza – scrive Clark – e consiglia loro educatamente di spegnere la videocamera per risparmiare larghezza di banda”. Quinto suggerimento: non vantarti del tuo sfondo. “Allo stesso modo, se hai una casa di design con vista su un lago, buon per te! Se lavori con persone che non ce l’hanno, però, mantieni lo sfondo neutro”.
Sesta indicazione: non indossare la prima cosa che trovi. “Una delle gioie di Zoom – riconosce Clark – è poter indossare quello che si vuole dalla vita in giù. Se poi riesci a farla franca anche con la parte di sopra, allora buon per te. Il Parlamento britannico, però, ha fatto bene ad applicare un normale codice di abbigliamento alla storica seduta virtuale della settimana scorsa. È buona norma non abbassare certi standard”. Settima indicazione: tieni la videocamera accesa. “Riuscire a vedere chi sta cercando di parlare – sottolinea la giornalista – migliora praticamente ogni riunione. A meno che tu non abbia problemi di connessione, non nasconderti. Oppure, meglio ancora, impara a usare la visualizzazione a griglia, così da vedere tutti contemporaneamente”. Altri suggerimenti sono quelli di ignorare “il bambino o il gatto di turno” e di stare attenti a chi si invita. “Il partecipante inutile – chiosa Clark – è la piaga di qualsiasi riunione, ma in videochiamata è anche peggio. Non amplificare lo stress della tecnologia e dei diversi fusi orari dei partecipanti lasciando che le chiamate vengano dirottate da persone che con la loro presenza impediscono di fare discussioni utili. A volte può sembrare spietato, ma l’occasione lo richiede”. Ultima regola di buona convivenza con Zoom è la seguente: “Se qualcuno improvvisamente dimostra la metà degli anni del giorno prima, probabilmente ha scoperto il segreto della ring light, uno strumento d’illuminazione che elimina le rughe del viso e che ho assolutamente intenzione di provare a breve. Tratta questo miglioramento come faresti se un collega si presentasse al lavoro con tre chili in meno. Fai finta di niente, al massimo puoi dire: ‘Ti trovo bene'”.

(8 maggio 2020)