Il Premio Exodus alla Presidente Di Segni
“Solo conoscendo la Storia c’è un futuro”
“Ricevere questo premio, che in anni passati ho contribuito a far riconoscere ad altri assegnatari, mi sorprende e commuove. Lo ricevo con l’emozione di chi rappresenta uno solo dei tanti anelli di una lunga catena di trasmissione, di chi guarda indietro alla storia della propria famiglia ed è consapevole di quanta importanza abbia avuto, nelle nostre vite e in quelle di tanti ebrei d’Europa in cerca di un nuovo inizio dopo la seconda guerra mondiale, l’esperienza dell’Aliyah Bet e di espatrio verso Israele. Lo dedico quindi a tutti coloro che hanno vissuto le fatiche dell’emigrazione dopo il dramma della Shoah”.
Sono le parole con cui la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni ha commentato il premio Exodus assegnatole dal Comune della Spezia nel ricordo delle vicende che ebbero per protagonista la città ligure al tempo dell’Aliyah Bet, l’immigrazione clandestina verso l’allora Palestina mandataria (il nascente Stato di Israele).
“Una vicenda – sottolinea Di Segni – ricordata con commovente dedizione attraverso il premio e altre iniziative che La Spezia ha saputo tramettere, in modo stimolante e coinvolgente, anche alle nuove generazioni. Un impegno costante ed encomiabile di chi ha ben compreso che solo con la conoscenza della nostra storia – italiana, comunitaria, umana – si può pianificare il futuro del nostro Paese e dell’Europa e al tempo stesso rafforzare le libertà di cui oggi siamo eredi”.
Così il sindaco Pierluigi Peracchini: “Tra il Comune della Spezia e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane vi è sempre stata una grande stima reciproca, rafforzata dalla continuità del premio Exodus nel corso degli anni. Assegnare alla loro Presidente il Premio è anche un’ulteriore testimonianza dell’importanza che rivestono come istituzione a livello nazionale”. Il premio Exodus, ha poi aggiunto, è parte del dna cittadino. “Anche in un momento di difficoltà come questo non lo abbiamo dimenticato e per garantire la partecipazione dei premiati che provengono da fuori regione e soprattutto la grande partecipazione di pubblico, giovane e delle scuole, che ha sempre contraddistinto il premio con relazioni, conferenze e presentazioni di libri, abbiamo deciso di comune accordo di rinviarlo in autunno”.
A proporre il riconoscimento il comitato scientifico nella persona del giornalista e scrittore Marco Ferrari, che ha anche suggerito che alla ripresa dell’attività scolastica si intensifichi “il racconto ai giovani di questa pagina indelebile che è valsa alla città della Spezia la medaglia d’oro al merito civile.” Una vicenda ben raccontata dal regista Daniele Tommaso, cui è andata la menzione cittadina del premio Exodus 2020, nel suo documentario “Terra Promessa”.
Vincitrice dell’edizione 2019 era stata la scrittrice Lia Levi, con riconoscimento del “profuso impegno nell’attività di testimonianza della Shoah e nella promozione della conoscenza della cultura e religione ebraica in Italia e in Europa”. La menzione speciale era andata invece alla regista Marina Piperno, produttrice cinematografica già Nastro d’argento alla carriera, con la seguente motivazione: “In riconoscimento della sua attività di ricerca attraverso l’arte cinematografica e documentaria delle diaspore delle famiglie ebraiche italiane nel Novecento”.
(10 maggio 2020)