Ripartire, nel segno di Hannah Arendt

Mascherine, salviette disinfestanti, distanziamento sociale. La vita culturale a Berlino, con tutte le dovute precauzioni, riparte nel segno di Hannah Arendt e della grande mostra dedicatale dal Museo di Storia Tedesca che proprio in queste ore ha aperto i battenti.
Ferita, ma non piegata dalla crisi sanitaria che ha travolto l’Europa, la capitale tedesca è la prima a riaprire dispiegando una macchina organizzativa formidabile: le proprie istituzioni culturali.
E la scelta di ripartire da Hannah Arendt, come raccontiamo sul numero di maggio di Pagine Ebraiche a breve in distribuzione con tante pagine speciali su questo argomento, va ben al di là della strategia di programmazione culturale. Significa infatti la chiara proclamazione di un’intenzione: porre la filosofa in testa alle speranze di ripresa, indicare il suo immenso lavoro di riflessione sulla contemporaneità come la chiave del nostro futuro.

(12 maggio 2020)