Gli ebrei inglesi e il Covid-19
“Contagio diffuso durante Purim”
La Comunità ebraica costituisce lo 0,4% della popolazione inglese. Secondo una stima del Board of Deputies of British Jews è riconducibile a questa minoranza oltre l’un per cento delle vittime da Covid-19 in Gran Bretagna. Una sproporzione che, come riferisce la stessa organizzazione, sarebbe dovuto alle diverse occasioni di contagio avvenute nella fase iniziale del contagio e in particolare in occasione della festa di Purim.
ll quotidiano The Guardian racconta dei funerali triplicati rispetto al solito, con rabbini costretti a officiare anche tre o quattro funerali al giorno, in molti casi in assenza di parenti e amici impossibilitati a dare l’estremo saluto ai loro cari. Una situazione straziante, ma resa necessaria dai dispositivi adottati dalle autorità per contenere la minaccia del virus. “In quel periodo la gente aveva ancora voglia di scherzare col Coronavirus. Oggi naturalmente la situazione è molto cambiata” dice al The Guardian il referente di Misaskim, l’organizzazione che si occupa dei funerali ebraici nell’area di Manchester.
Nell’articolo si fa inoltre riferimento ad alcune tensioni con la comunità dei haredim, la componente in maggior espansione dell’ebraismo inglese, che non avrebbe agito in modo appropriato per chiudere tempestivamente le sinagoghe e garantire il distanziamento sociale tra persone. Diverse le infrazioni che sarebbero state compiute nelle scorse settimane con assembramenti per funzioni religiose, matrimoni e funerali.
Comportamenti irresponsabili che hanno portato i leader delle Comunità ebraiche di Londra e Manchester a intervenire con una campagna di informazione in yiddish, sia con flyer depositati nelle cassette postali che attraverso alcune macchine dotate di megafono che hanno attraverso i quartieri a più alta densità di popolazione haredi. Un tema tornato d’attualità nelle scorse ore, come riporta tra gli altri anche il Jewish Chronicle. In occasione della recente festa di Lag Ba Omer, infatti, circa 300 haredim con falò e raduni in cui non è stato osservato il distanziamento fisico richiesto.
(17 maggio 2020)