L’assenza di futuro
Si sta diffondendo l’equivalenza dopo Covid = dopoguerra. Capisco il fascino della comparazione, ma credo sia non solo sbagliata, ma generativa di confusione e di false attese.
Per almeno tre motivi. Il dopoguerra: è politicamente il dominio del vincitore che non aspira alla solidarietà, ma al dominio; presume uno sconfitto su cui riversare tutte le cause dei malesseri; presume una idea di futuro.
La situazione che abbiamo di fronte è: non c’è un vincitore; siamo in piena ricerca di capri espiatori ma non c’è nessuno disposto a rivestire il ruolo del colpevole responsabile; vivevamo alla giornata prima. Così anche ora. Ovvero: non avevamo futuro prima e continuiamo a non averlo.
David Bidussa, storico sociale delle idee
(17 maggio 2020)