Pagine Ebraiche maggio 2020
“Ecco come smaschero le bufale”

C’è un parametro per valutare come il suo lavoro stia lasciando il segno. “Il numero di insulti che ricevo è aumentato in modo vertiginoso. Mi viene detto di tutto, si arriva persino alle minacce di morte”.
David Puente è una vera e propria autorità tra i debunker. E cioè coloro che, nella complessa galassia del web e dei social network, smascherano bufale, notizie false, complottistiche.
Parte della redazione di Open, è dallo scorso aprile membro della task force istituita dal governo per contrastare la disinformazione e le false notizie sul Coronavirus. “Ci sono giornate che davvero non finiscono mai. Purtroppo – spiega a Pagine Ebraiche – è un momento in cui le teorie di complotto trovano un terreno assai fertile per proliferare”. Obiettivo del gruppo da poco insediatosi è quello di fornire linee guida e suggerimenti alle istituzioni. Buone pratiche per guidare interventi che contribuiscano ad orientare chi non ha gli strumenti culturali per distinguere il vero dal falso. La finalità ultima deve essere infatti quella “di aiutare a rispondere ai dubbi degli utenti, senza emettere giudizi”.
Un tema che riguarda non soltanto l’Italia. “Faccio anche parte di un’alleanza internazionale sul fact-checking. Settanta Paesi, quaranta lingue, più di 3500 articoli che abbiamo finora condiviso tra di noi. È importante darsi una mano a vicenda, far rete, perché le notizie false con cui ci confrontiamo spesso sono le stesse”. E spesso hanno al centro l’Italia, il Paese che forse più di ogni altro ha avuto gli occhi del mondo puntati addosso dall’inizio della pandemia.
È un tema non nuovo quello delle fake news, anche se ora drammaticamente acuito dalla crisi sanitaria. Qualcuno prova comunque a reagire, anche tra i colossi del web spesso accusati di passività di fronte a questo fenomeno. “Facebook, ad esempio, ha agito con determinazione. Non c’è censura, non c’è cancellazione, ma all’utente che sta per postare fake news si offre la possibilità di una verifica su quel si sta andando a pubblicare. Mi pare – dice – un fatto non di poco conto”.
In una recente analisi pubblicata su Open il debunker ha notato che, in particolare in Germania e in Gran Bretagna, è anche un sentimento antisemita a far leva sull’emergenza sanitaria. E inoltre in Turchia e Iran, dove si arriva ad accusare Israele di aver creato il virus. Deliri che purtroppo trovano sponde anche in Italia, anche tra chi si muove in contesti istituzionali. “Tra gli esempi – ha scritto Puente – troviamo un post Facebook di un consigliere comunale friulano: ‘L’Ebreo Karl Marx, inventò il comunismo, responsabile di Chernobyl, Sars e ora Coronavirus… ogni tanto, anche gli Ebrei sbagliano'”. Come ricostruisce Puente, sionisti e Israele sono poi accusati, da alcuni frequentatori dei social, di “comandare lo spiegamento militare del 5G in tutta la comunità mondiale delle nazioni”. Immancabili poi gli strali contro George Soros, da tempo oggetto di ignobili attacchi.
“Anche a me hanno dato più volte dell’ebreo, come se fosse un insulto”, sottolinea Puente. C’è chi si è spinto addirittura a creare una falsa grafica di Repubblica, diffondendo in rete una gravissima bufala antisemita sul suo conto.
Un lavoro prezioso e necessario, quello portato avanti dal debunker, che risulta evidentemente scomodo a molti inquinatori di pozzi.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

Dossier Informazione – Pagine Ebraiche maggio 2020

(14 maggio 2020)