Un’ottima notizia

Ha insegnato Rabbi Shim’on Bar Yochai: “In ogni luogo dove sono stati esiliati gli ebrei anche lo spirito divino è andato in esilio con loro […]” (Talmud Yerushalmi, Ta’anit 3a). Non sono più molti i luoghi dove v’è una presenza ebraica, almeno una presenza ebraica numerosa, sempre che non si voglia considerare i morti alla stregua dei vivi. Eppure posso affermare che in tutti i miei viaggi la presenza di una sinagoga anche dismessa mi ha sempre fatto sentire un po’ a casa, e non è mai mancato il ricercarne una. Da Gibilterra sino a Salonicco, e da Tel Aviv ad Amsterdam, viene spontaneo lasciarsi travolgere dalle letture collettive della tefillah e del testo toraico, condotte pur sempre con differenze musicali e di intonazione. “El minhag irleb eddine”, affermano forse con esagerazione alcuni tunisini. “Il minhag è anche più importante delle norme halakikhe”.
La notizia della riapertura delle sinagoghe in questi tempi incerti è allora un’ottima notizia, un buon siman, un augurio di rinascita.

Francesco Moises Bassano

(22 maggio 2020)