Il Chidon UCEI per i giovani
Shavuot, imparare divertendosi

Si è svolto ieri l’oramai celebre Chidon nazionale a tema Shavuot a cura dell’Ufficio Giovani Nazionale UCEI, coordinato da chi scrive.
A prendere parte alla competizione ben 65 partecipanti tramite Zoom. E tanti altri da remoto. Giovani delle Comunità ebraiche di Roma, Firenze, Milano, Torino, Livorno, Trieste, Verona, Venezia e Padova. Alla nostre festa virtuale ci si è aggregati anche da Londra, New York, Madrid e Gerusalemme.
Il dato veramente interessante da registrare è la partecipazione di un’utenza nuova che non aveva mai partecipato “fisicamente” alle nostre attività, ma che grazie a questa attività stiamo “fidelizzando”.
L’evento, per entrare nel clima festivo che ci attende, è iniziato con un montaggio musicale dei lavori svolti dall’Ugn in questi anni con la partecipazione dei ragazzi.
A seguire, dopo alcune mie parole di ringraziamento, è intervenuto il rav Roberto Della Rocca con un discorso di apertura in cui ha sottolineato l’importanza di ritrovarsi riuniti legati da un concetto che ci accomuna tutti: la Torah.
Shavuot, ha ricordato il rav, ha la peculiarità di essere l’unico momento dove il popolo ebraico è stato unito come se fosse una sola persona, con un cuore solo. È stato proprio sotto il monte Sinai nel momento del dono della Torah che ci siamo mostrati come un’unica entità. Questo ci fa capire come non esista una distinzione tra ebrei. Dal momento che abbiamo la Torah siamo un tutt’uno, nessuno è più ebreo di un altro.
È poi iniziato il gioco vero e proprio, per un totale di 46 domande. I ragazzi si sono sfidati ad una gara di conoscenza sull’imminente festività. La partecipazione era alle stelle ed i ragazzi erano pronti alle risposte e motivati a dimostrare l’impegno impiegato per studiare tutte le sfaccettature di una delle feste più importanti. L’atmosfera era bellissima, poiché non c’era competitività, ma solo desiderio di fare qualcosa tutti assieme come si è sempre fatto all’Ugn.
Questa è l’importanza di questo Chidon. I ragazzi hanno avuto modo di sentire e vedere loro coetanei di comunità e nazioni diverse, ma che non sono diversi tra loro. Hanno potuto mettersi alla prova su un argomento che li accomuna tutti e li rende tutti uguali.
In momenti come questi è prezioso per i giovani sapere che ci sono altri ragazzi come loro, che vivono la vita di tutti giorni, in grandi o piccole comunità, sapendo di non essere soli, ma di essere pur sempre speciali. È importante inoltre ricordare la preziosa collaborazione della Comunità ebraica di Roma, con il dipartimento educativo diretto da Lidia Calò, e i movimenti giovanili di Roma e Milano Benè akiva e Hashomer Hatzair. I vincitori del Chidon sono stati Rebecca Luzzato (Trieste), Dana Bendaud (Roma) e Gabriel Calà (Milano).

Genny Di Consiglio

(25 maggio 2020)