Il triage e l’etica nell’emergenza

“Triage” è una parola francese, poco conosciuta dal grande pubblico prima dell’inizio dell’emergenza sanitaria. Una parola che implica una selezione, la scelta tra diverse opzioni. Quali pazienti curare per primi? E in base a quali criteri? Questi alcuni degli interrogativi che i medici sul campo si sono dovuti porre di volta in volta. Un tema di drammatica attualità nei giorni più bui della crisi che stiamo attraversando.
Se ne è discusso in occasione della videoconferenza “Triage: l’etica di una scelta nelle emergenze” promossa da Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Associazione Medica Ebraica e Comunità ebraica di Milano. Trasmesso sul canale social dell’Unione, l’appuntamento (clicca qui per rivederlo) ha permesso di approfondire il tema da vari punti di vista facendo anche risaltare cosa indica al riguardo la Halakhah.
Molti gli ospiti intervenuti, dopo i saluti della Presidente UCEI Noemi Di Segni e del presidente della Comunità ebraica milanese Milo Hasbani. A prendere la parola la Presidente Ame Rosanna Supino, il medico e vice assessore comunitario alla Cultura Luciano Bassani, il rabbino capo di Roma e vice presidente della Commissione Nazionale di Bioetica rav Riccardo Di Segni, la docente di filosofia morale Laura Boella, il medico e Consigliere UCEI Guido Coen, il direttore del Dipartimento 118 e della Maxiemergenza del Piemonte Mario Raviolo.
Nell’occasione Supino ha anche fatto il punto sulla raccolta fondi lanciata negli scorsi mesi da UCEI e Ame. La campagna, ha annunciato, porterà all’acquisto di alcuni strumenti per la telemedicina.

(25 maggio 2020)