La lettera del premier Conte:
“Crisi diventi opportunità”

Riflettori puntati sulla Commissione europea, nel giorno della presentazione del Recovery Fund.
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in una lettera inviata al Corriere in cui presenta il suo piano per la ripresa in sette punti, sottolinea: “L’Italia deve farsi trovare pronta all’appuntamento. Deve programmare la propria ripresa e utilizzare i fondi europei che verranno messi a disposizione varando un ‘piano strategico’ che ponga le basi di un nuovo patto tra le forze produttive e le forze sociali del nostro Paese. Questo è il momento per alzare la testa e volgere il nostro sguardo al futuro. Abbracciando questa prospettiva, con coraggio e visione, trasformeremo questa crisi in opportunità”. 
Se il piano della Commissione non sarà all’altezza delle ambizioni il Parlamento non lo sosterrà, afferma il presidente del Parlamento europeo David Sassoli in una intervista con la Stampa. Per Sassoli appare anche necessario rovesciare il paradigma rispetto alla crisi del 2008 (quando l’Unione pose delle condizioni agli Stati bisognosi). “Oggi – dice – è necessario che le capitali presentino i loro modelli di ricostruzione, che siano loro ad indicare le priorità nelle riforme e negli investimenti utili a non lasciare indietro nessuno. L’Europa deve essere chiamata a verificarne la coerenza. Questo è il passaggio fondamentale per archiviare la stagione del rigore. Serve una chiara responsabilità da parte delle autorità pubbliche nazionali per indicare la destinazione delle risorse, sia dei finanziamenti a fondo perduto che dei prestiti”. 

La giornata politica ieri è stata segnata dal respingimento della richiesta di autorizzazione a procedere sul caso Open Arms per l’ex ministro Matteo Salvini. Il leader leghista, in una intervista con Libero, rivendica le scelte fatte allora. “Parliamo – sostiene Salvini – di una Ong spagnola che ha raccolto immigrati in acque libiche e maltesi e che ha avuto non uno ma ben due porti spagnoli a disposizione. E nonostante ciò ha deciso illegalmente di venire in Italia. Quindi il mio ‘no’ allo sbarco era per difendere la legge e la sovranità italiana”.

A Bari il Consiglio comunale ha votato a favore di un ordine del giorno che prevede la revoca dell’intitolazione della via dedicata ormai molti anni fa al medico Nicola Pende, che fu tra i firmatari del Manifesto della Razza. Le pagine locali di Repubblica ospitano un intervento di Ferdinando Pappalardo, coordinatore regionale dell’Anpi, che plaude all’iniziativa (pur definendo “controversa” la sottoscrizione del Manifesto da parte di Pende) e chiede che il suo nome sia tolto anche dal reparto dedicatogli al Policlinico della città pugliese.

Sulle pagine bolognesi del Corriere è segnalata la riapertura del Meis, prevista per domani. L’attenzione è dedicata in particolare al Giardino delle domande, uno spazio per incontrarsi in sicurezza “dove un percorso verde conduce alla scoperta delle regole dell’alimentazione ebraica e delle piante bibliche”. 

Il Foglio parla del volume Storia dell’ebraismo di Martin Goodman, pubblicato nel 2018 dalla Princeton University Press e oggi tradotto da Einaudi. Per gli studiosi e gli interessati, si legge, “un compendio da cui in futuro sarà impossibile prescindere”. 

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(27 maggio 2020)