Resilienza
La pandemia ha messo a dura prova le capacità individuali e sociali di resilienza. Sul piano individuale ha evidenziato le capacità dei singoli di reagire allo stravolgimento dell’esistenza cercando, dopo l’iniziale e inevitabile spaesamento, di garantire la continuità della vita quotidiana. Magari occupandosi di cose che prima erano state per mancanza di tempo trascurate. Per esempio rimettere a posto un archivio, fare un po’ di ginnastica dentro casa ogni giorno, trasformare in una opportunità il fatto di potere parlare di più con i figli. Oppure come nel caso di molti giovani, dopo l’iniziale senso di oppressione e di disperazione per la claustrofobia indotta dalla quarantena e la mancanza di contatti che possono creare gravi scompensi psicologici, scoprire interessi nuovi. Per esempio cimentarsi con la preparazione di ricette culinari, che poi ci scambia su internet; iscriversi a un corso di inglese online, partecipare a forum e lezioni virtuali, cercando quando possibile soluzioni alternative alle difficoltà di convivenza in spazi chiusi, andando a correre tutti i giorni, approfittando della sosta scolastica per colmare dei vuoti cognitivi. Tenendosi appunto occupati per fronteggiare l’ansia e la depressione legata a un futuro incerto. Sul piano sociale e collettivo la resilienza si è espressa nella capacità delle istituzioni di fronteggiare, in mancanza di protocolli consolidati, una situazione nuova, per la quale si era largamente impreparati, evitando il vittimismo e l’autoflagellazione per tutto ciò che non va, trasformando in opportunità una necessità dolorosa.
Un esempio concreto è l’accelerazione cui sono andate incontro le università e le scuole nella utilizzazione delle piattaforme digitali per la didattica. Nati come risposte a una situazione di emergenza, questi sviluppi dovranno col ritorno alla normalità essere ripensati e perfezionati non solo ed esclusivamente a scopo preventivo, ma come strumenti di uso quotidiano da integrare con la didattica in presenza.
David Meghnagi, psicoanalista
(31 maggio 2020)