Usa, dilaga la protesta

Sono dilagati in almeno 75 città gli scontri innescati a Minneapolis dopo l’uccisione di George Floyd. “Almeno 25 – scrive Repubblica – sono sotto coprifuoco, una situazione che si verificò solo nel 1968 dopo l’assassinio di Martin Luther King. Bruciano alcuni quartieri di Los Angeles, si spara a Detroit e Indianapolis, auto della polizia vengono incendiate a Chicago, la tensione ha fatto rischiare il peggio sabato sera a New York”.
“Il contrasto tra le immagini serene della capsula Dragon che raggiunge la Stazione spaziale internazionale e quelle delle decine di città americane in fiamme è la metafora, banale ma perfetta, dell’America di oggi: economicamente dinamica e trionfante nell’innovazione ma – si legge sul Corriere – incapace di frenare meccanismi di distribuzione della ricchezza e delle opportunità sempre più estremi che lasciano gran parte del Paese senza speranze per il futuro”. Tra gli edifici vandalizzati durante le proteste, segnalano i media ebraici americani, anche alcune sinagoghe e negozi kosher. 
Il Corriere intervista il reverendo Jesse Jackson, che fu accanto a Luther King. Questa la sua posizione: “Stiamo combattendo due guerre allo stesso tempo: una contro il ‘codice del silenzio’ che garantisce l’impunità alla polizia, l’altra contro il Covid-19. Molti nella comunità sono furiosi per questo omicidio, che è una cosa tangibile. Siamo arrabbiati anche perché la pandemia ha colpito in modo esorbitante gli afroamericani, ma non possiamo processare il virus”. Jackson afferma di incoraggiare le proteste (“ma con disciplina”) e sostiene che l’America “è ancora una società in cui vige l’apartheid”.
Molte le opinioni su quel che sta accadendo. L’economista Alan Friedman, sulla Stampa, accusa il presidente Trump di stare “apertamente incitando all’odio etnico e fomentando l’aggressività”.

“2 giugno, allarme destra”: titola così Repubblica, facendo riferimento alle diverse mobilitazioni attese nelle prossime ore. “Nei palazzi della politica, e anche nelle questure, lo chiamano così: il ‘nuovo blocco nazionale’. Una definizione semplificata ma che fotografa in modo nitido. È – si legge – la fase due della destra sovranista. Un fronte nero con varie gradazioni: da quelle istituzionali a quelle più ribelliste”.
Il 41% degli italiani giustifica uno stop ad alcune regole della democrazia in caso di emergenza. Lo certifica l’ultima analisi di Demos, presentata su Repubblica da Ilvo Diamanti. Tra i diversi dati ad emergere è anche il favore della maggioranza degli italiani a un “leader forte”. 

La Stampa segnala in breve le proteste per l’uccisione di un palestinese disabile e disarmato, scambiato per un terrorista. “Una vicenda – viene raccontato – che ha alimentato la tensione crescente da parte palestinese per l’annunciata intenzione di Israele di estendere a luglio la propria sovranità sugli insediamenti ebraici in Cisgiordania e alla Valle del Giordano.”
Al riguardo Fiamma Nirenstein, sul Giornale, parla della lettera in cui 70 parlamentari del Pd e dei Cinque Stelle chiedono al premier Conte di condannare e impegnarsi contro la possibile annessione. Un’iniziativa che è definita “sconfortante”. 

Nella rubrica Visti da vicino sulla Stampa si parla oggi dello scrittore newyorkese Jonathan Safran Foer. Tema centrale del suo itinerario personale e artistico, viene sottolineato, è l’idea di salvezza in relazione al mistero della trascendenza. “Non è certo un caso – si legge – che abbia realizzato assieme a Nathan Englander una versione della Haggadah, il testo tradizionale che si recita nella Pasqua ebraica, e nei suoi scritti più recenti acquista uno spazio sempre maggiore la riflessione su un codice morale, che per il suo popolo è indissolubilmente religioso”. 

Alcune resistenze, tra i Cinque Stelle della Liguria, alla possibile candidatura “giallorossa” a presidente della Regione del presidente della Comunità ebraica genovese Ariel Dello Strologo. Il Secolo XIX segnala in particolare l’opposizione del giornalista Ferruccio Sansa, la cui candidatura sarebbe perorata da una parte del Movimento. 

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(1 giugno 2020)