Calcio e regimi, la scelta di Sindelar

Tre aprile 1938, stadio del Prater. Di fronte Germania contro Austria: l’ultima partita di calcio in cui Vienna avrebbe potuto presentarsi in autonomia con una propria rappresentativa nazionale. Un destino ineludibile che una chiara affermazione tedesca avrebbe dovuto sancire agli occhi del mondo. Ma non tutti accettarono in silenzio quel piano imposto dall’alto. A non adeguarsi fu il simbolo del Wunderteam austriaco, il leggendario Matthias Sindelar, che non solo trascinò la sua squadra al successo ma ebbe anche il coraggio di non rivolgere il saluto alle autorità naziste.
È una delle storie che il giornalista Marco Cattaneo, ospite del videopilpul trasmesso ieri sera, racconta nel suo ultimo libro per ragazzi (illustrato da Piero Macola) Sfidare il cielo: le 24 partite che hanno fatto la storia (ed. Rizzoli). Spesso è stata la storia a cambiare il calcio. A volte, racconta l’autore, “è stato il calcio a cambiare la storia”.

(2 giugno 2020)