“Lotta al razzismo in campo e fuori,
dai calciatori un segnale importante”

“Il tifo violento non avrà più spazio”. Anche il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, tra gli altri, ha voluto commentare gli episodi di guerriglia al Circo Massimo che hanno visto in prima linea neofascisti e rappresentanti degli ultrà. La simpatia di una parte del mondo degli stadi verso l’estrema destra è un fatto ormai acclarato. Queste nuove forme di organizzazione e contestazione sono però rivelatrici di una saldatura che rischia di essere sempre più destabilizzante. Ne abbiamo parlato con un grande esperto di questi temi, il giornalista della Gazzetta dello Sport Valerio Piccioni, ospite del videopilpul trasmesso ieri sera.
Una conversazione che ha abbracciato diversi argomenti, cercando anche di cogliere gli importanti segnali che vi sono stati in senso contrario. Come l’intervento di tanti calciatori che, negli scorsi giorni, si sono espressi contro il razzismo a seguito della brutale uccisione di George Floyd. L’occasione anche per ricordare quello che è stato un grande maestro di antirazzismo applicato al mondo del pallone, il sociologo Mauro Valeri da poco scomparso.
(Nell’immagine Jadon Sancho del Borussia Dortmund festeggia una marcatura mostrando un messaggio in cui chiede giustizia per George Floyd)
(8 giugno 2020)