“Impariamo a vivere insieme
in una città diversa, più giusta”

Per il giurista Giovanni Maria Flick, già presidente della Corte costituzionale, è necessario partire dalle fondamenta, dalla nostra Costituzione, per garantire ai cittadini – o quanto meno provare a farlo – una città giusta. Una città che, richiamando l’articolo 2 della nostra Carta, è uno degli esempi più importanti di formazione sociale dove si svolge la personalità del singolo cittadino e allo stesso tempo dove si deve adempiere ai “doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. “Questa affermazione indica con chiarezza la doppia veste che ha la città: da un lato di organismo che fornisce servizi. Una realtà istituzionale giuridica concreta, pratica, che fornisce una serie di servizi che sono la ragione per cui ci si mette insieme, per cui si è cominciato a vivere nella città”. Ma non solo. “La città non si limita ad essere un organismo che eroga servizi: è una formazione sociale dove si affermano i diritti della persona, dove quest’ultima li esercita e adempie ai propri doveri”. Coautore del volume La città per l’uomo ai tempi del Covid-19 (La nave di Teseo), Flick riflette assieme alla redazione di Pagine Ebraiche sull’impatto della pandemia sul nostro tessuto urbano così come sul significato stesso di vivere in città.
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