“È l’ora della giustizia razziale”
“L’America può fare meglio di così. Non possiamo voltare le spalle, ora è il momento della giustizia razziale”. Questo, segnala tra gli altri La Stampa, l’appello rivolto dal candidato democratico alla presidenza Joe Biden nell’intervento tenuto in occasione dei funerali di George Floyd a Houston. Il tema del razzismo e delle violenze resta caldo. Proprio ieri sono stati pubblicati i video di altri due neri uccisi dalla polizia, in Texas e nel New Jersey. Sulla spinta delle proteste esplose in tutto il Paese, si legge ancora, “è nato un movimento che chiede di ‘defund the police’, ossia togliere i finanziamenti alle forze dell’ordine”.
Sul Sole 24 Ore si parla dell’annunciata annessione israeliana di parte della Cisgiordania. Anche se appare come cosa fatta, viene sottolineato, “la strada per l’annessione è tutta in salita”. E questo perché “se c’è un angolo del Medio Oriente dove spostare anche solo una pietra da un lato della strada all’altro può avere gravi conseguenze sul fronte della sicurezza questo è proprio la Cisgiordania”. A destare particolari preoccupazioni, secondo il Sole 24 Ore, è il fronte regionale: “Israele – viene detto – non può permettersi di giocarsi due alleati indispensabili come Egitto e Giordania, con cui ha firmato nel 1979 un accordo di pace”.
Su Repubblica il parlamentare del Pd Emanuele Fiano ricorda il giornalista Fausto Coen e la sua decisione di lasciare la direzione di Paese Sera in occasione della Guerra dei 6 giorni e del posizionamento dei comunisti contro Israele. Scrive Fiano: “Per molti ebrei italiani, militanti nel Pd o in quell’area, la vicenda di Fausto Coen e l’esplosione di quel conflitto tra appartenenza ad un popolo e alla sua causa nazionale, e la militanza in un campo che, storicamente vicino a Israele dalla sua nascita, se ne distaccò proprio durante il rischio del suo annientamento nella Guerra dei 6 giorni, segnò i confini di una ferita che ancora, a volte, sanguina”.
Repubblica Roma prosegue il viaggio nei quartieri della Capitale impegnati nella difficile sfida della ripartenza. L’appuntamento è oggi dedicato all’area dell’antico Ghetto. Molte le voci che sono ascoltate. Tra loro quella di Ruth Dureghello, la presidente della Comunità ebraica, che afferma: “Il quartiere ebraico è un luogo vivo, in cui cultura e intrattenimento si fondono per offrire a romani e turisti uno spettacolo unico. Hanno già riaperto la libreria e il Museo ebraico: per ritornare alla vita di tutti i giorni ci sarà bisogno della riapertura delle scuole, simbolo della nostra identità”.
In una presentazione dell’area del Portico d’Ottavia si legge: “Malgrado abbia parlato così a lungo di Storia e di dolore, questo strano quartiere, per tanti aspetti simile a un museo, rappresenta uno spazio splendido, affascinante”.
Il 10 giugno di 80 anni fa Mussolini annunciava da Piazza Venezia l’entrata in guerra dell’Italia. “Un discorso che trasudava retorica, ma era privo di vera sostanza politica”, sottolinea il Corriere. In vendita da oggi assieme al quotidiano il volume La guerra di Mussolini, curato da Antonio Carioti e Paolo Rastelli.
In onda stasera su Focus alle 21.15 “Lili Marlene – La guerra degli italiani”, film documentario diretto da Pietro Suber. Spiega il Corriere: “Dalla voce dei bambini di 80 anni fa, vittime e carnefici, fascisti, ebrei e partigiani, il racconto della più terribile carneficina dell’era moderna, nelle parole dei pochi testimoni ancora vivi”.
Sul Fatto Quotidiano si torna a chiedere l’abbattimento del mausoleo dedicato ad Affile al boia fascista Rodolfo Graziani. “Dal piccone alla dinamite – si legge – c’è anche la tecnologia per porre fine a una vergogna nazionale”.
Parlando con Avvenire il rabbino conservative Abraham Skorka, amico personale di Bergoglio, definisce “un modello” la giornata mondiale di preghiera indetta dal papa a maggio ed esprime parole di apprezzamento per il Documento sulla fratellanza umana siglato lo scorso anno ad Abu Dhabi. “Le massime autorità del cattolicesimo e dell’islam hanno fatto da apripista. Per rendere carne, sangue e spirito la fraternità umana – sostiene – è cruciale però il contributo di tutte le religioni”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(10 giugno 2020)