“Governo non dimentichi
le scuole paritarie”

“L’emergenza covid19 sta mettendo a dura prova le famiglie italiane, e quelle che hanno fatto la scelta di un percorso educativo nelle scuole paritarie, anche per ragioni religiose parimenti tutelate costituzionalmente, rischiano di non poter più confermare questa loro scelta, costretti dalle difficoltà economiche: le scuole paritarie rischiano così di chiudere o limitare le attività mettendo a rischio un patrimonio culturale che è di tutto il Paese”.
È quanto si legge in un messaggio inviato al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina dal Forum delle Associazioni Familiari e dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Tra i firmatari del documento, in cui si esprimono “profondo apprezzamento, ma anche preoccupazione per lo sforzo che il Governo e il comparto scolastico stanno compiendo in questi difficili mesi”, la Presidente UCEI Noemi Di Segni, l’assessore Educazione e Giovani dell’Unione Livia Ottolenghi e i quattro presidenti di Comunità dove è attiva una scuola ebraica: Ruth Dureghello (Roma), Milo Hasbani (Milano), Dario Disegni (Torino) e Alessandro Salonichio (Trieste). Primo firmatario è Gianluigi De Palo, Presidente del Forum delle Associazioni Familiari.
“Siamo assolutamente consapevoli delle difficoltà presenti, delle pesanti responsabilità per le scelte da operare e ponderare sia per quanto riguarda principi fondamentali sia operativi e dei carichi che l’intero Paese è chiamato ad accollarsi ora e nei prossimi mesi, e forse anni, ed è proprio in ragione di tale consapevolezza – si legge nel documento – che sottoponiamo alla vostra attenzione le esigenze che riguardano il comparto delle scuole paritarie”.
“Il diritto di scelta del percorso educativo dei propri figli – viene ricordato – è riconosciuto e garantito dalla Costituzione Italiana, sottolineando la responsabilità educativa dei genitori nei riguardi dei propri figli attraverso l’art. 30 che recita ‘È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli…’. Afferma quindi a tal fine la libertà dei genitori anche di scegliere fra diverse offerte formative attraverso un reale pluralismo scolastico e culturale. Il nostro sistema scolastico, riformato con la legge 62/2000 è formato da scuole statali e scuole paritarie entrambe pubbliche perché pubblica è la funzione educativa. In tale ottica, il pluralismo scolastico e la libertà educativa non sono concessioni ma diritti laici, che toccano le famiglie in un Paese che è plurale per storia e cultura”.
“Data l’emergenza sanitaria e le misure che l’intero sistema scolastico dovrà adottare al fine di assicurare il riavvio di una didattica compatibile con i rischi sanitari e che sia altresì efficace e qualitativa – si aggiunge poi – desideriamo ribadire parimenti la necessità di assicurare la parità di tutela sanitaria che non può distinguere tra diverse tipologie di alunni e famiglie.
“Vi chiediamo quindi, con riferimento alle previsioni contenute nell’ultimo DL del 19.5.2020 n.34 (Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché’ di politiche sociali), e in particolare con riferimento alle misure e agli stanziamenti previsti per le scuole paritarie (art. 233), di voler riconsiderare la somma complessivamente stanziata di cui ai commi 1, 3 e 4 del succitato articolo, e di voler prevedere uno stanziamento equo che sostenga le scuole pubbliche paritarie in una misura proporzionale a quanto previsto per le scuole pubbliche statali applicando pienamente la legge 62/2000 in particolare per quanto riguarda l’aspetto economico. Una libertà a pagamento non è vera libertà.
“Confidando nell’attenzione che accorderete a questa nostra corale missiva, auspichiamo un incontro con voi, signor Presidente del Consiglio e signora ministra, e con le competenti autorità e una nostra rappresentanza al fine di poter ulteriormente esporre le questioni di maggior rilievo e condividere un percorso di comune intesa”.
Il documento porta anche le firme di Maria Grazia Colombo, Vicepresidente Forum con delega all’educazione; Giancarlo Frare, Presidente Agesc; Giuseppe Desideri, Presidente Aimc; Liliana Beriozza, Presidente Confederex; Ezio Delfino, Presidente Disal; Giovanni Sanfilippo, Presidente Faes; Luigi Morgano, Presidente Fism.