Letture facoltative
Marcia su Roma e dintorni
Non un libro di storia, ma la testimonianza di un protagonista. Marcia su Roma e dintorni (Einaudi) di Emilio Lussu è non la storia della presa del potere da parte del fascismo, ma il punto di vista di un combattivo oppositore della dittatura su questa storia. Lussu, dalla Francia dove è rifugiato negli anni trenta, racconta quello che ha visto in Italia dal 1919, con il ritorno dalle trincee della Grande guerra, al 1929, data della sua avventurosa fuga dal confino di Lipari con Carlo Rosselli e Fausto Nitti. Poiché Lussu restituisce perlopiù quello a cui ha assistito, molte pagine sono dedicate alla Sardegna: allo squadrismo montante, agli abusi e alle violenze prima tollerati, poi tutelati e infine promossi dalle istituzioni dello stato, alla stupidità crudele, alle ingiustizie, agli omicidi. Tanti i ritratti di uomini politici che, dopo aver giurato di andare incontro alla morte, se questo sarà necessario nella lotta contro il fascismo, della dittatura diventano rappresentanti e collaboratori. Gli evitabili dintorni di una rivoluzione da operetta, baricentro della testimonianza di Lussu, sono quelle sempre estese regioni in cui il desiderio di quieto vivere, l’opportunismo, l’imbecillità compiaciuta soverchiano l’impegno, la dirittura morale, il senso delle istituzioni. La democrazia, dice Lussu, non è pura forma cara ai “malinconici zelatori del supercostituzionalismo” – le parole sono di Mussolini, al primo discorso alla Camera dopo la “marcia su Roma” – ma oggetto concreto e vitale per cui vale la pena lottare in prima persona.
Giorgio Berruto
(18 giugno 2020)