Il Medioevo e il ruolo degli ebrei

“Si sa che le norme della Chiesa proibivano agli ebrei di uscire nelle strade durante la ‘settimana santa’ e in particolare nel giorno del ‘venerdì santo’. Nell’Umbria medievale c’era un’usanza per cui i ragazzini andavano a tirare i sassi agli ebrei e questa cosa viene chiamata sassaiola santa. Tutto questo viene in qualche modo regolato, come se fosse una specie di gioco teatrale, per cui i bambini tirano ma non devono causare realmente dei danni e in cui gli ebrei si rassegnano. Però una volta, all’inizio del Cinquecento, succede una cosa strana: gli ebrei, invece che rimanere in casa, si mettono tutti seduti sui propri balconi e quando passa la processione a tirare i sassi, loro li ritirano indietro. La processione è così costretta alla fuga con statue e frati che corrono via”. Gli ebrei, in questa occasione, pagheranno una grossa multa però “la soddisfazione di far scappare una processione con i frati se la sono tolta”. Questo episodio è raccontato, racconta la storica Anna Foa, nel libro di Ariel Toaff Il vino e la carne. Una comunità ebraica nel Medioevo (Il Mulino). Un volume importante, spiega Foa nella puntata di oggi della rubrica “pagine di storia”, perché “ha rivoluzionato il modo di intendere l’ebraismo della fine del Medioevo, dei secoli tra Duecento e Cinquecento attraverso uno studio locale, sistematico e molto approfondito sulle fonti ebraiche quanto cristiane degli ebrei dell’Umbria”.