Pirké Avòt, un’edizione per i più giovani
Racconta rav Shalom Hazan, direttore di Chabad Monteverde: “L’indomani del Seder due anni fa entrai al Tempio dei Colli Portuensi e vidi un amico, Toni Spizzichino, che era intento a leggere la Haggadah di Pesach lasciata lì la sera prima da mio figlio Chezky. Si trattava in effetti di una Haggadah commentata e illustrata seguendo degli schemi pedagogici avanzati, per facilitare lo studio in maniera divertente e interessante. Mentre osservavo Toni e come era preso dal libro mi si accese una lampadina. ‘Toni, gli dissi, questa casa editrice ha pubblicato diverse opere, perché non cerchiamo di tradurne una per il pubblico ebraico italiano?'”.
Una volontà che ha trovato la strada della concretezza: la traduzione italiana dell’edizione per ragazzi dei Pirké Avòt (Massime dei padri) realizzata dalla casa editrice ebraica statunitense Living Lessons.
Una scelta importante. Come ricorda il rabbino capo rav Riccardo Di Segni nell’introduzione, i Pirké Avòt sono infatti “un documento preziosissimo della produzione morale dei nostri antichi
Maestri e della trasmissione dei loro insegnamenti in un filo ininterrotto per secoli”. Un testo suggestivo in cui “le parole e le frasi parlano direttamente a chi le ascolta e le studia”.
Per portare in Italia il volume della Living Lessons, accattivante anche da un punto di vista grafico, si è scelta una tradizione “esplicativa”. Nel senso che il lettore legge una frase della traduzione per capire il senso dell’originale ma al tempo stesso scorge le parole in grassetto (traduzioni letterali dell’originale) e quelle in carattere normale che invece colmano i vuoti necessari per rendere l’idea in maniera più completa ed ampia, il tutto basandosi sui commentatori classici della Mishnà (tra questi il famoso Rabbi Ovadià da Bertinoro). In questo modo, sottolinea rav Hazan, “il lettore può migliorare la propria conoscenza della lingua originale senza perdere il senso dell’intero contesto”.
Ogni mishnà è poi arricchita da una serie di mini-sezioni poste accanto ad essa. Dalle informazioni biografiche dei Tannaim alle “lezioni di vita” da trarre a brevi approfondimenti su singole parole (e molto altro ancora).
La traduzione è il risultato di un’ampia convergenza e collaborazione. “Grazie alla donazione della Maison Jar di Parigi, e al coordinamento della Fondazione Museo Ebraico di Roma e della Comunità ebraica il progetto ha avuto inizio. Il libro è stato tradotto da Avigail Dadon e Debora Cohenca, entrambe con una ricca esperienza nel campo alle loro spalle ed io ho avuto l’onore di coordinare la traduzione, fare le revisioni e supervisionare il lavoro dei grafici. Si tratta – racconta rav Hazan – di qualcosa di particolare: i libri della Living Lessons sono innovativi anche nel contesto ebraico anglofono, figuriamoci quindi in quello italiano”.
“Nonostante avessi fatto diverse esperienze nel campo dell’editoria e della pubblicazione di contenuti ebraici, questa è stata per me un’esperienza particolare. Sento che la pubblicazione di quest’opera potrebbe davvero aiutare molti ad approfondire il loro livello di studio di Torah. Il mio auspicio è che le scuole ebraiche la inseriscano nel programma di studio dei ragazzi. Questa traduzione – conclude rav Hazan – è pensata in prima istanza per loro”.
(Il volume è reperibile a Roma presso la libreria Kiryat Sefer, per il resto del territorio nazionale è invece possibile scrivere qui: vivianamosseri84@gmail.com)
La catena della messorà
Il Trattato di Avòt apre con la messorà — la cronologia della trasmissione della Torà Orale di generazione in generazione. Questo, spiega Rambam, perché ci rendessimo conto dell’importanza di ogni anello nella catena della messorà e del conseguente rispetto che siamo tenuti a portare ai Maestri di ogni generazione. Le parole dei Maestri si devono rispettare non in considerazione del livello del Maestro stesso, ma per ciò che egli rappresenta: gli insegnamenti di Hashèm trasmessi a Moshè e da lui alle seguenti generazioni. I Maestri insegnano: “Chiunque voglia essere pio — chassìd — impari il trattato di Avòt!” (Bavà Kamà 30a).
Rav Shalom Hazan
I valori da trasmettere
Le Massime dei Padri sono definite in questo modo anche perché da ciò che in esse è scritto ogni ebreo può imparare ad imitare il comportamento dei nostri Padri Avrahàm, Itzchàk e Yaakòv. La disponibilità e l’apertura verso l’altro di Avrahàm, la serietà dell’approccio ai propri doveri di Itzchàk e la sincerità anche verso se stessi di Yaakòv: questi sono valori ebraici scritti nei Pirkè Avòt che si devono trasmettere alle nuove generazioni, se vogliamo veramente un futuro.
Questo nuovo libro si rivolge giustamente ai bambini e ai giovani. È pensato per loro e scritto per loro in modo semplice e coinvolgente, con regole di vita e racconti accompagnati da disegni.
Il primo di questi racconti narra di come Rabbì Khiyà per insegnare ai propri alunni piantava del lino, fabbricava con questo delle reti e catturava degli animali le cui pelli servivano per scrivere testi di Torà da insegnare ai ragazzi. Rabbì Khiyà, diceva il mio Maestro rav Yeshaiàu Hadari z”l, non comprava dei libri già scritti ma li creava lentamente e con fatica perché solo le cose generate con sforzo e impegno si trasmettono con il cuore. Questo nuovo libro sui Pirkè Avòt è stato fatto con grande responsabilità da molte persone capaci di lavorare assieme per i nostri figli. Per questo quello che è scritto in quest’opera si imprimerà nei nostri ragazzi.
Rav Roberto Colombo
(28 giugno 2020)