Oltremare – Bollino rosso
Sostanzialmente ci stiamo comportando come quelle persone che si sono messe a dieta, e hanno in effetti perso alcuni chili. Tutte felici, zompettano sulla bilancia leggendo ad alta voce il numero che appare nel display o che è appena toccato dall’ago, che in tutta la sua magrezza di ago, è già di per sé un punto fermo nella ferma decisione di perdere peso. Solo che poi, uomini e donne pari sono in questo sport molto poco olimpico della dieta, appena arrivati nei dintorni del numero che giudicano o che sanno essere il loro obiettivo per ingiunzione del medico, eccoli che iniziano subito con le eccezioni. Cibi non consentiti durante la dieta, bibite dolcificate, minuti di moto ridotti (ne farò di più domani, ma quel domani si allontana ogni giorno di un giorno, verso un orizzonte colorato di “mai”).
Tali e quali, noi israeliani riamo riusciti nell’impresa di essere lì per lì per abbassare a sufficienza i casi di covid-19 e poter ricevere lo status di paese “sicuro”, e a forza di spiagge aperte, feste troppo frequentate e mascherine malmesse o non messe affatto, apparentemente siamo tornati al punto di partenza, come nel gioco dell’Oca. Ora due cose vanno segnalate qui. Uno, il fatto di essere bollati come paese sicuro avrebbe effetti positivi dirompenti per il settore del turismo, quello alberghiero, quello della ristorazione, e indotti vari: un volume di affari in proporzione enorme e per diretta conseguenza famiglie che in base a quello status passeranno l’estate con o senza stipendio. Due, il bollino verde darebbe a tutti noi l’ebbrezza di essere chiamati “paese sicuro”; una cosa che neanche 20 anni di pubbliche relazioni internazionali ben fatte sarebbero in grado di ottenere. Credo che sia dai tempi della Guerra d’Indipendenza che Israele viene percepita all’estero come luogo di guerra perpetua, con i sacchetti di sabbia ai bordi delle strade, le sirene antiaeree da mane a sera e uomini e donne riservisti fissi sulla linea del fuoco. Non sarebbe stato meraviglioso, per una volta nella storia poter dire “Israele è sicura”, almeno per quanto concerne il covid-19? No, troppi cretini e irresponsabili vanno in giro senza mascherina, e quindi niente. Andiamo verso un’estate di cieli chiusi, bollino rosso e una bella occasione di farsi un buon nome sprecata.
Daniela Fubini