Lotta al razzismo, lo sport
che scende in campo
Tra gli aspetti più significativi della mobilitazione internazionale contro il razzismo in corso spicca il coinvolgimento di sportivi di assoluto primo livello. Come il britannico Lewis Hamilton, il sei volte campione del mondo di Formula Uno che ha rivelato le vessazioni subite in gioventù e che punta a cambiare per sempre l’ambiente dei motori. O come LeBron James, il 35enne asso dei Los Angeles Lakers universalmente riconosciuto come uno dei più grandi cestisti della storia.
“Capite adesso? Le cose vi appaiono ancora confuse? Restate svegli” ha recentemente scritto sui propri profili social, pubblicando due immagini a confronto: l’uccisione di George Floyd soffocato dall’agente e l’emblematico gesto di Colin Kaepernick, il quarterback della Nfl che alcuni anni fa si inginocchiò durante l’esecuzione dell’inno nazionale per protestare contro la violenza esercitata dalle forze dell’ordine.
E se fosse il mondo dello sport a orientare il cambiamento? Ne abbiamo parlato con Nicola Sbetti, docente di storia dello sport all’Università di Bologna e autore del volume di recente pubblicazione “Giochi diplomatici. Sport e politica estera nell’Italia del secondo dopoguerra”.
Clicca qui per rivedere il videopilpul con Sbetti, trasmesso ieri sera.
(5 luglio 2020)