“Lavori al Museo ebraico di Venezia,
un dono per le generazioni future”

I lavori partiranno in autunno, al termine delle festività ebraiche. Nell’arco di tre anni l’obiettivo è quello di dar vita a un luogo ancora più all’altezza del suo compito, non solo più sicuro ma anche più moderno e coinvolgente. 
Adottato dalla giunta comunale, il progetto di ampliamento e riqualificazione del Museo ebraico di Venezia presentato nelle scorse ore rappresenta una nuova avvincente sfida. Sia architettonica che culturale. Sarà quello, è stato sottolineato nel corso di una conferenza stampa organizzata dall’amministrazione cittadina cui è anche intervenuto il sindaco Luigi Brugnaro, il più importante cantiere operativo in Laguna. Un’occasione di rilancio che lega ancora di più Venezia alla storia e ai destini della sua componente ebraica.
Interamente finanziato da privati (per ora solo stranieri), il progetto “farà del bene a tutta Venezia”. Ne è convinto il presidente della Comunità ebraica Paolo Gnignati, che ha parlato di “grandissimo team al lavoro” e di percorso elaborato “con consapevolezza”. La riqualificazione, ha detto Gnignati, “guarda al turismo internazionale ma anche alla città e ai suoi residenti“. 
“La parola chiave sarà apertura verso l’esterno; il museo si aprirà simbolicamente agli affacci del campo e alla città“, l’annuncio della direttrice del Museo Marcella Ansaldi. Il ghetto, ha poi aggiunto, “è di per sé un museo diffuso, e anche noi vogliamo partecipare a questa sfida”. Un’apertura che sarà caratterizzata dalla riqualificazione degli spazi esistenti e dall’inglobamento di unità finora non utilizzate.
“Un restauro strutturale, che coinvolge il più importante complesso di sinagoghe rinascimentali al mondo e che tra le molte novità porterà il museo ad essere accessibile anche a persone con disabilità” ha detto David Landau, responsabile del progetto e animatore della campagna di fundraising. Landau si è poi soffermato proprio sulla raccolta fondi: “La prima persona cui mi sono rivolto è stato Ronald Lauder, presidente del Congresso ebraico mondiale, che ha contribuito con generosità. Altri stanno seguendo il suo esempio. Il budget da coprire – ha spiegato Landau – è di oltre nove milioni di euro”. 
In collegamento da New York, Lauder ha detto di aver sempre desiderato che l’ampliamento “coinvolgesse le tre sinagoghe, che hanno una bellezza e un’importanza unica”. Un modo anche per affermare la vitalità dell’ebraismo veneziano, che in quei luoghi continua a raccogliersi da cinque secoli. “L’approvazione del progetto – ha detto Lauder – è un sogno che si realizza”. Soddisfatto anche il sindaco Brugnaro, che ha affermato: “Per noi è un onore aiutare un museo che si sviluppa e si consolida avendo alle sue spalle un’intera comunità. Un esempio di sussidiarietà, dono per le generazioni future e un messaggio di fratellanza e solidarietà”.

(Nell’immagine il rendering del progetto: apml_architetti)

(8 luglio 2020)