Covid, il ricordo delle vittime:
“Dietro ogni numero una storia”

Rabbini e presidenti di numerose Comunità ebraiche d’Europa hanno partecipato a una commemorazione in rete di tutte le vittime del coronavirus organizzata dalla European Jewish Association. Da Parigi ad Anversa, da Madrid a Roma: numerosi gli interventi che hanno caratterizzato la cerimonia, cui hanno preso parte la ministra israeliana con delega ai rapporti con la Diaspora Omer Yankelevich e i rabbino capo rav David Lau (ashkenazita) e rav Yitzhak Yosef (sefardita).
“Ogni vita perduta era unica e speciale” ha sottolineato in apertura il rabbino Menachem Margolin, a capo della European Jewish Association, sottolineando l’importanza di dar vita a iniziative che conservino il ricordo di ogni esistenza spezzata.
A prendere la parola è stata anche la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, che nel suo intervento ha ricordato l’appuntamento quotidiano degli italiani con le conferenze stampa organizzate durante il lockdown dalla Protezione Civile. “Un appuntamento – ha affermato – che ci ricordava la brutalità di quel che stava accadendo, con il numero sempre in crescita di contagiati e morti. Ogni giorno dobbiamo ricordare che questi numeri erano delle persone. Dei cittadini, degli amici, delle persone care. Anche la nostra Comunità non è stata purtroppo immune”. Il ricordo è andato in particolare a una giovane donna mancata per il Covid, Alexia Pavoncello, che aveva tra i suoi progetti quello di sposarsi.

(9 luglio 2020)