Bruno Segre, un secolo di lotta
Non arrendersi mai, anche dopo un secolo di vita passata a combattere, prima il nazifascismo e poi per il riconoscimento dei diritti civili nell’Italia repubblicana. L’avvocato Bruno Segre, partigiano, scrittore, giornalista, viaggia verso il suo 102esimo compleanno con la combattività e l’ironia che l’ha accompagnato per tutta la vita. A Pagine Ebraiche ha aperto di recente il suo studio di Torino per fare una conversazione sul suo passato ma anche sul suo presente. Tra libri e faldoni di documenti delle tante cause portate avanti negli anni, tra pile del giornale L’incontro da lui fondato nel 1949, Segre racconta diversi aneddoti della sua vita: da quando ragazzino ribelle per le strade della sua Torino aggiungeva alle scritte “viva il re” una “o” finale (“reo”) per dissacrare quell’autorità mai apprezzata; o quando si salvò per il rotto della cuffia dal colpi di pistola fascisti, la cui corsa si fermò sul suo portasigarette di metallo; e ancora di quando in parlamento vide l’approvazione della legge sul divorzio, per cui aveva combattuto per anni. Nell’ultimo videopilpul abbiamo proposto uno stralcio di questi racconti che saranno poi raccolti in una più ampia intervista.