Dalla corte al ghetto

La biografia del marrano Cardoso – Dalla corte al ghetto. La vita, le opere, le peregrinazioni del marrano Cardoso nell’Europa del Seicento (Garzanti) – scritta da Yosef Hayim Yerushalmi è un classico appassionante e appassionato, tanta è l’immedesimazione con cui lo storico autore di Zakhor (Giuntina) si cala nelle vesti del suo protagonista. Fernando Cardoso, intellettuale e medico fuggito a metà Seicento dalla corte spagnola in Italia, a Verona, riscopre la pratica dell’ebraismo e di questo diventa apologeta. Rinuncia alla corte per il ghetto e cambia nome: adesso si chiama Yitzhak Cardoso. Il fratello Avraham, con cui ha lasciato la Spagna, non molto tempo dopo diventa uno degli esponenti più in vista del movimento sabbatiano, che negli anni sessanta del secolo sconvolge la vita degli ebrei in Europa, Nordafrica, Medio Oriente. Il devastante confronto personale e ideologico di due membri della stessa famiglia sul messianismo ebraico e la figura di Shabbetaj Zevi è da leggere in stretta relazione con le molte e lacerate identità di marrani e ex marrani. Per Avraham la conversione all’islam di Shabbetaj Zevi è segno definitivo della sua elezione a messia: “Il messia era destinato a diventare marrano (anus) come me!” perché “l’essenza del mistero è che siamo tutti obbligati, secondo la Torah, a diventare marrani prima di uscire dall’esilio, come è scritto: Là servirai dei stranieri, dei di legno e di pietra” (il passo è tratto dal Deuteronomio). Ma Yitzhak, che pure ha vissuto molti anni in Spagna come ebreo nascosto, rifiuta questa interpretazione e allora tra i fratelli lo spazio per il dialogo si assottiglia fino a sparire del tutto. La lacerazione dei rapporti tra Avraham e Yitzhak è anche lacerazione dell’identità di cui i marrani sono portatori nella modernità che albeggia.

Giorgio Berruto