Setirot – Lo strappo alla laicità

La ri-riconversione in moschea di quello splendido complesso architettonico bizantino che forse tutti abbiamo visitato e ammirato in piazza Sultanahmet a Istanbul, altro non è che l’ultima sfida di Recep Tayyip Erdoğan alla laicità della Turchia. Oltre che una voluta e calcolata provocazione al mondo per sviare l’attenzione dalla crisi economica che cresce di giorno in giorno nel suo paese. Ciò però non autorizza a dimenticare la storia e a gridare alla islamizzazione forzata dei luoghi cristiani. La Basilica Santa Sofia – Aghía Sofia, dove Sofia in greco antico indica la Sapienza di Dio – fu dapprima cattolico-bizantina (dal 562 al 1054), poi cristiana ortodossa (dal 1054 al 1204), quindi nuovamente cattolica (fino a 1261), ancora ortodossa (fino al 1453). Nel 1453 l’impero ottomano la consacrò luogo di culto musulmano, e tale rimase fino a quando il generale Mustafà Kemàl Atatürk, fondatore della Turchia moderna, decise che il meraviglioso complesso sarebbe divenuto un museo. E così è stato fino a pochi giorni fa. Nessuno sfregio al credo cristiano dunque, “solamente” l’ultimo strappo integralista alla laicità dello Stato.

Stefano Jesurum