Virus, l’allarme sui giovani
Bambini e ragazzi sotto ai 18 anni sono il 16% degli italiani, ma solo l’1,8% dei contagiati di Covid. Di coronavirus sono morti quattro bambini, tutti già con gravi malattie. È quanto si legge in uno studio dell’Istituto superiore di sanità pubblicato su Pediatrics. Da questa relazione, scrive Repubblica, arriva la conferma che i piccoli sono meno esposti. Gli studiosi lanciano comunque l’allarme: “La popolazione pediatrica potrebbe giocare un ruolo attivo nella trasmissione del virus”. A confermarlo, riporta il quotidiano, è quel che sta accadendo in questi giorni in Israele. Il Paese, che aveva evitato il lockdown duro, “oggi è tornato nell’emergenza in buona parte per i focolai nelle scuole: in un istituto di Gerusalemme 153 studenti e 25 docenti positivi”. Del tema parla anche il Messaggero. “Secondo il ministero dell’istruzione – si legge – 2.026 studenti, insegnanti e personale hanno contratto il virus e 28.147 sono in quarantena a causa di un possibile contagio”.
Dopo il licenziamento di James Bennet, il capo della sezione opinioni al centro delle polemiche per aver pubblicato l’editoriale di un senatore repubblicano che aveva chiesto l’intervento dell’esercito contro i manifestanti, un nuovo caso scuote la redazione del New York Times. A dimettersi è la giornalista Bari Weiss, una delle responsabili della pagine dei commenti, che nella sua lettera d’addio descrive (la citazione è dal Corriere) “una situazione nella quale scrivere articoli controcorrente significa sottoporsi a puntigliosi esami preventivi e a raffiche di accuse successive sui social”.
Secondo voci interne, scrive il Corriere, “la Weiss, grande sostenitrice di Israele, spesso ha portato avanti tesi controverse. Ad esempio contestando la credibilità di donne che avevano denunciato violenze sessuali. Ma la sensazione è che qualcosa si sia rotto nel giornale con l’estromissione di Bennet”. Della vicenda parlano diversi quotidiani. Tra cui Libero, con un titolo un po’ eccessivo: “Il bullismo del New York Times costringe la filosemita a dimettersi”. Nell’articolo, molto interessante, si racconta il suo rapporto con l’identità ebraica e Israele.
Delirante accostamento della parlamentare M5s Piera Aiello, che durante un convegno ha equiparato i testimoni di giustizia agli ebrei deportati nei campi di sterminio. Per poi affermare: “Ma gli ebrei, quando venivano deportati ad Auschwitz, avevano la fortuna di essere uccisi. Noi testimoni di giustizia invece, siamo uccisi giorno per giorno. Questa fortuna purtroppo non ce l’abbiamo”. La notizia, su carta, è riportata dal solo Giornale.
Massimo Giuliani, su Avvenire, presenta l’ultimo libro dello storico del pensiero ebraico moderno Giuseppe Veltri dal titolo Il Rinascimento nel pensiero ebraico, terzo volume della collana da lui fondata e diretta “Biblioteca di cultura ebraica italiana” presso Paideia. Ad essere ricostruito, sottolinea, un “fantastico e quasi leggendario mondo di scambi culturali”.
Michele Serra, nella sua Amaca quotidiana su Repubblica, riflette sulla violenza del sovranismo. “Una Turchia più ‘ottomana’ non è una Turchia più turca. Al contrario è una Turchia meno turca, perché nega e recide parti decisive della sua identità millenaria. Allo stesso modo una Polonia più cattolica e rinchiusa diventa meno polacca, voltando le spalle alle sue città laiche e cosmopolite, ai suoi giovani che si sentono cittadini del mondo, agli operai di Danzica che si rivoltarono per diventare uguali agli operai europei, alla sua comunità ebraica perseguitata”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(16 luglio 2020)